Economia

Al via il «Patto per la fabbrica»

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Le azioni per la crescita

Al via il «Patto per la fabbrica»

Un “patto per la fabbrica” che riporti l’Italia a crescere. Rimettendo al centro dell’attenzione la questione industriale. Ne hanno parlato per più di quattro ore Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, prendendo l’impegno di andare avanti su questa sfida che comporta nuove relazioni industriali, nell’era della rivoluzione digitale, e un progetto di politica economica che renda il Paese più competitivo. Una volontà messa nero su bianco in un comunicato congiunto in cui si individuano i contenuti del “patto per la fabbrica” e la volontà di proseguire il confronto.

È un percorso che ieri ha preso il via e che rafforza il clima di dialogo tra le parti sociali e il loro ruolo, specie in questa fase del Paese. La data di ieri era stata fissata a metà novembre, senza immaginare di ritrovarsi in una situazione politica così complessa. Ed è proprio a questa che si riferiscono le prime parole del comunicato: «In un momento di crisi politica e istituzionale le parti si sono viste per confrontarsi e condividere le rispettive analisi sulla situazione economica e sulle misure possibili per rimettere in moto la crescita, gli investimenti, l’occupazione».

Un «grande atto di corresponsabilità», l’ha definito Vincenzo Boccia. «In un momento delicato che vive il Paese dal punto di vista economico e istituzionale le parti sociali determinano una volontà di coesione e di capacità di proposta. Abbiamo costruito un percorso per riempire di contenuti il “patto per la fabbrica”, che significa riportare all’attenzione del Paese la questione industriale e costruire una politica economica per un’industria competitiva e un’idea di crescita», ha continuato il presidente di Confindustria. La crescita rappresenta la «precondizione per eliminare disuguaglianze e povertà». Va realizzato quel «vircolo virtuoso dell’economia» che comporta più investimenti, più occupazione, più salari, più domanda interna. Nella seconda metà di gennaio, ha annunciato il presidente di Confindustria, ci sarà un secondo incontro politico per «conoscere e valutare» le proposte che nel frattempo saranno maturate.

«È l’avvio di un percorso. Abbiamo fatto una discussione importante per capire cosa voglia dire patto per la fabbrica. Se si ha l’ambizione di costruire una politica per l’innovazione non lo si fa in due minuti», ha commentato la numero uno della Cgil, Susanna Camusso. Un incontro «positivo» per Annamaria Furlan, leader della Cisl: «Abbiamo analizzato la situazione industriale del paese e l’assoluto bisogno di rimettere al centro una cultura industriale». L’appuntamento politico tra leader che ci sarà a gennaio «sarà l’occasione in cui raccogliere le tanti condivisioni che abbiamo e confrontarci sui nodi da sciogliere». Anche per il segretario generale della Uil si tratta di una «partenza positiva. Dovremmo far riprendere la crescita e la produttività, con particolare riguardo per il Mezzogiorno».

C’è il Mezzogiorno, infatti, tra i contenuti del “patto per la fabbrica” elencati nel comunicato, per i quali si chiede un «intervento organico», insieme all’innovazione, formazione, conoscenza e giovani. Le parti sociali hanno concordato sulla «necessità di sostenere un’idea di politica economica e industriale nazionale che dia forza alla competitività delle imprese e impulso alla crescita occupazionale». Per raggiungere questo obiettivo si è deciso di proseguire il confronto sui temi del welfare, della bilateralità, del riordino della rappresentanza e dei perimetri contrattuali. «Temi - è scritto nel testo - che contribuiranno a definire un quadro organico e propedeutico alla discussione suo ruolo della contrattazione, che dovrà essere di riferimento in futuro». Inoltre è stata sollecitata l’attuazione dell’accordo del primo settembre sulla gestione delle crisi aziendali.

Il perimetro del confronto, ha spiegato ancora Boccia, «è chiaro. Cominceremo a confrontarci su questo argomento e le relazioni industriali saranno una conseguenza della condivisione. Speriamo che ciò accada, nell’idea di industria del futuro che vogliamo realizzare».

Boccia aveva annunciato martedì che a gennaio Confindustria presenterà un’agenda di medio termine con proposte articolate di politica economica: sono due cose diverse, ha spiegato ieri riferendosi al patto, «ma con punti di grande convergenza che vedremo di costruire insieme anche a Cgil, Cisl e Uil».

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