Economia

Nestlé, accordo su piano di investimenti da 108 milioni su Bacio e…

  • Abbonati
  • Accedi
ristrutturazioni

Nestlé, accordo su piano di investimenti da 108 milioni su Bacio e Bella Napoli

Gli stabilimenti Nestlé di Perugia San Sisto e Benevento nel biennio 2017-2018 saranno interessati da investimenti per 108 milioni. Ad accompagnare questo sforzo senza dubbio importante ci sarà un piano di riorganizzazione che prevede il ricorso alla cigs, i cui dettagli saranno discussi a livello di sito.
Questo il punto d’arrivo dei due accordi stretti oggi in Assolombarda tra il management della multinazionale svizzera del food e le delegazioni di Fai, Flai e Uila: nel primo c’è la condivisione del cosiddetto «reshaping» di Nestlé sullo Stivale, nel secondo il piano sociale che dovrà sostenere il processo.

Gli interventi portanti del prossimo biennio, com’è noto, sono due. A Perugia, presso lo stabilimento di San Sisto, saranno messi sul piatto 60 milioni per fare del Bacio Perugina un global Brand. Come spiegato a marzo scorso, 15 milioni serviranno all’ammodernamento degli impianti.

Nell’ottica della diversificazione, a San Sisto si intensificherà la produzione di cialde per gelato che, anche in virtù della joint venture Froneri lanciata con R&R, dovrebbe consentire la saturazione per tutto l’anno dei 900 addetti di Perugina, cui si aggiungono 150 stagionali. A Benevento, sul marchio Bella Napoli si interverrà con un investimento da 48 milioni per la nascita di altre due linee di produzione. Accanto alla tradizionale pizza surgelata Buitoni, ci sarà una pizza di qualità superiore, tutta Made in Italy, per la quale la multinazionale ha firmato un accordo di filiera con l’indotto campano. Tra la fine del 2017 e il 2018 poi saranno lanciati altri due nuovi prodotti.

Il prossimo step, previsto per inizio gennaio, sarà un incontro al ministero del Lavoro per la richiesta della cigs. L'ammortizzatore sociale, in ogni caso, non coinvolgerà solamente le funzioni produttive umbre e campane del gruppo, ma anche funzioni amministrative e gestionali da individuare, attraverso incontri a livello locale, nei diversi stabilimenti italiani di Nestlé. Da parte dei sindacati, in ogni caso, per ora ci sono valutazioni tutto sommato positive. Per il segretario nazionale di Uila Pietro Pellegrini, «in Nestlé Italia si registra un cambio di passo: fino a due anni fa ci interrogavamo su quelle che sarebbero state le prospettive del gruppo nel nostro Paese. Adesso abbiamo un processo di riorganizzazione, è vero, ma al tempo stesso un ambizioso piano di investimenti che guarda all'export». Cambio di passo che convince anche Mauro Macchiesi, segretario nazionale di Flai: «Negli ultimi mesi si sono diradate un po' di ombre sul futuro italiano di Nestlé ed è una cosa senza dubbio positiva. Da gennaio lavoreremo sugli ammortizzatori sociali a sostegno del piano». Per Luigi Sbarra, segretario generale di Fai, «punto centrale dell'accordo è il ruolo assunto dai meccanismi di consultazione permanente sia a livello di sito con le rsu, sia sul piano nazionale attraverso il coordinamento delle segreterie, in merito a stato di avanzamento del piano di riorganizzazione e percorsi di formazione e riconversione professionale idonei a favorire la continuità occupazionale o la ricollocazione dei lavoratori coinvolti».

© Riproduzione riservata