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Competenze digitali: metà degli studenti ha un livello «di…

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Competenze digitali: metà degli studenti ha un livello «di base»

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Le competenze digitali sono considerate importanti per i due terzi degli studenti universitari italiani. Quando però si passa alla pratica il risultato può anche far sobbalzare: la maggioranza (53%) è ferma a una conoscenza da semplice utilizzatore di Internet e social media. Dall’altra parte solo il 12% gestisce un proprio blog o un sito web e appena il 9% conosce Seo/Sem, Social Network, Google Adwords. Senza contare l’utilizzo di marketplace per attività di vendite online: eBay, Amazon e simili sono perfetti sconosciuti per 8 studenti su 10.

Lo studio. Il risultato emerge dalla ricerca “Il Futuro è oggi: sei pronto?”, giunta alla seconda edizione, realizzata da University 2 Business, la società del gruppo Digital360 che punta a promuovere la cultura del digitale e dell'innovazione tra gli studenti universitari. Lo studio ha coinvolto un campione di 2.628 studenti statisticamente significativo di tutta la popolazione universitaria e un panel di 168 HR manager delle principali imprese del Paese, con l'obiettivo di approfondire e confrontare la percezione degli studenti e dei responsabili delle Risorse umane sui cambiamenti della trasformazione digitale nel mondo del lavoro, nell’economia e nella società.

LE COMPETENZE DIGITALI
Domande a risposta multipla rivolte agli student per conoscere il livello di competenza digitale (Fonte: Digital 360)

La consapevolezza che sfugge. «C’è consapevolezza fra gi studenti dell’importanza delle competenze digitali, ma solo una piccola parte di essi si prepara concretamente per questa sfida, cercando di sviluppare competenze digitali approfondite e di fare esperienze imprenditoriali concrete», spiega Andrea Rangone, ceo di Digital 360. «Sullo stesso piano – aggiunge Rangone – ci sono gli Hr manager, i i quali evidenziano un impatto atteso della trasformazione digitale sulla propria azienda nei prossimi 3 anni ben superiore a quello che si è verificato nell'ultimo triennio. Tuttavia, sono ancora pochi coloro che mettono in atto azioni concrete per diffondere una cultura digitale e imprenditoriale nelle proprie aziende».

Il risultato sugli studenti. La ricerca prende dunque a esame i due universi: quello degli studenti e quello dei responsabili delle risorse umane nelle aziende. Per quanto riguarda gli studenti, il gap sulle competenze è accompagnato anche da un gap di conoscenze sulle professioni legate al digitale. Appena il 25% degli studenti sa cosa fa un “Social Media Specialist”, il 38% indica correttamente la definizione di “Data Scientist”, il 34% conosce il ruolo di “SEO Specialist” e il 43% degli studenti sa individuare la definizione di “E- procurement Specialist”.

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DIGITALI
Le modalità grazie alle quali gli studenti hanno sviluppato competenze digitali (solo per chi ha risposto di avere qualche competenza digitale) (Fonte: Digital 360)

Il gap di genere. Colpisce anche il gap di genere. Quasi il 60% delle studentesse universitarie dichiara di non possedere competenze digitali specifiche, contro il 45% dei maschi; solo il 20% sa programmare o sta imparando, contro il 43% dei colleghi; il 78% delle studentesse non ha mai pensato di lanciare una propria attività, contro il 61% degli studenti; solo il 10% ha avviato o sta per avviare una propria attività, contro il 15% dei maschi.

Il risultato sugli Hr manager. E per gli Hr manager? Il 66% degli HR Manager evidenzia un impatto della trasformazione digitale sulla propria azienda nei prossimi 3 anni ben superiore a quello che si è verificato nell'ultimo triennio. Se da questo si passa però alle azioni concrete per abbracciare questa rivoluzione il quadro risulta ben diverso: Escludendo i ruoli specialistici digitali, poco più del 30% dei Manager HR ha già realizzato un piano formativo ad hoc. Il resto del campione ha pensato di inserire nel piano formativo azioni per le competenze digitali o non ha alcuna azione specifica. Per le competenze imprenditoriali, la formazione è prevista in particolare per i ruoli manageriali/specialistici (su cui circa un terzo degli Hr Manager non ha un piano formativo), ma solo il 15% ha programmi formativi per altri ruoli e per neoassunti.

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