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Fondi Ue: a Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio il 70%…

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Fondi Ue: a Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio il 70% delle risorse per l’innovazione

Le piccole e medie imprese di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Lazio fanno incetta di finanziamenti europei per la ricerca e lo sviluppo. Negli ultimi tre anni si sono aggiudicate, nell’ambito di Horizon 2020, il 70% delle risorse totali a disposizione dell’Italia, pari a quasi 83 milioni. Un tesoretto di oltre 58,5 milioni per l’innovazione, come emerge da una analisi di Aster, il consorzio emiliano romagnolo per la ricerca e il trasferimento tecnologico alle imprese. Le regioni meno attive sono invece l’Abruzzo, con cinque progetti finanziati per poco più di tre milioni, il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna e la Sicilia, queste ultime con quattro progetti ammessi, per un totale di oltre 1,6 milioni. All’ultimo posto troviamo la Valle D’Aosta, con tre progetti per 100mila euro.

LA CLASSIFICA DELLE REGIONI
Risorse ottenute. Dati in euro (Fonte: Aster)

Il primato, nella capacità di intercettare i fondi, spetta alla Lombardia che con 104 progetti per 119 aziende beneficiarie, ha ottenuto quasi 27 milioni. Sul secondo gradino del podio il Piemonte con circa 11,6 milioni, seguito dall’Emilia Romagna, con 10,8 milioni per 67 imprese, e dal Lazio, con 48 beneficiari per più di 9,1 milioni. Le risorse, solo in pochi casi spalmate su più regioni, sono erogate all’Italia attraverso lo strumento di finanziamento SME Instrument. Il risultato conferma la capacità del sistema imprenditoriale italiano di investire in R&S e di agganciare le risorse europee ma mostra anche la spaccatura del Paese. In testa ci sono le regioni del Centro Nord che si sono ritagliate un ruolo da protagoniste come locomotive del Paese. Mentre anche la Toscana e il Veneto si devono accontentare, rispettivamente, di un quarto e quinto posto. La prima con 23 progetti che fanno capo a 24 imprese per 2,8 milioni, la seconda regione con 18 progetti per altrettante aziende (3,7 milioni). Tutte le altre regioni oscillano tra le nove aziende della Liguria e le tre della Valle D’Aosta.

«In Italia – spiega Paolo Bonaretti, direttore generale di Aster – abbiamo imprese in grado di fare buoni progetti innovativi e ottenere i finanziamenti necessari per portarli avanti. Un dato sicuramente positivo sono le buone performance delle start up innovative, che rappresentano il 21% delle Pmi beneficiarie dello SME Instrument, segno che il fenomeno start up è rappresentato da imprese con concrete capacità progettuali e in grado di affrontare le sfida del mercato e la competitività europea».

A livello provinciale spiccano Milano, Roma e Bologna. Il capoluogo lombardo conferma la leadership conferma la sua leadership con 59 imprese, inseguita dalla capitale (42) a sua volta incalzata da Bologna (38) che ambisce a essere una delle capitali dell’innovazione. Tra le province di medie dimensioni si distingue Reggio Emilia, che con 13 aziende beneficiarie è al quinto posto dopo Torino (17). Pisa, prima provincia del Centro, conta 10 imprese ed è al settimo posto insieme a Monza Brianza. Al sesto posto troviamo Brescia (11 aziende) e al nono Bergamo e Varese, entrambe con 8 beneficiari. Nelle regioni del Sud un ruolo di primo piano spetta a Cosenza che, con un undicesimo posto a livello nazionale, è la prima provincia del Meridione per numero di imprese che hanno ottenuto i finanziamenti Ue per la ricerca e l’innovazione. Lo stesso numero della provincia calabrese si riscontra anche a Genova e a Pavia.

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