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La lezione dell’auto applicata alle scarpe: Tecnica Group in crescita…

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La lezione dell’auto applicata alle scarpe: Tecnica Group in crescita del 10%

La previsione di crescita per il 2016 è di oltre il 10% in termini di fatturato rispetto al 2014, con una redditività solidamente positiva. Tecnica - azienda calzaturiera nata nel 1960 sviluppando su scala industriale il piccolo laboratorio artigianale fondato negli anni ‘30 da Oreste Zanatta, che produceva scarpe da lavoro per i lavoratori delle vicine Dolomiti - è oggi nota per icone come il Moon Boot©, ispirato dallo sbarco sulla Luna. Nel 1985 l’azienda con sede a Giavera del Montello (Treviso) lancia la sua prima linea di scarpe outdoor, segmento in cui oggi, con tutti i suoi marchi, è il più grande produttore europeo grazie anche all’acquisizione, nel 1993, di Lowa.

Complice la situazione economica globale e alcune scelte di prodotto non recepite positivamente dal mercato, il Gruppo entra in una fase di flessione nel 2013; la famiglia Zanatta decide di intraprendere un processo di ristrutturazione. Il percorso di riposizionamento inizia nel 2015 insieme a Porsche Consulting, società di consulenza già partner di Tecnica per altre tematiche: fra i risultati ottenuti grazie all’applicazione della filosofia lean ci sono il dimezzamento dei tempi di lavorazione e dei livelli delle scorte, con conseguente riduzione del 40% del fabbisogno di spazi produttivi.

Con la consulenza il Gruppo avvia la stesura di un piano strategico sostenibile e realizzabile, sotto la guida del nuovo amministratore delegato di Tecnica Group, Antonio Dus. Tecnica, unitamente a Porsche Consulting, definisce le principali linee guida del risanamento: semplificazione organizzativa, focus sui marchi e sul consumatore, recupero della competitività tramite la definizione di un processo di innovazione continua, riduzione del time to market, rivisitazione del modello distributivo.

«Abbiamo costruito un rapporto di medio-lungo periodo - spiega Giulio Busoni, capo progetto di Porsche consulting - intervenendo su diversi stabilimenti, come quello austriaco, per ridefinire operatività e tempi di risposta al mercato». L’esperienza della società di consulenza, nata per accompagnare il rilancio della casa automobilistica, si è rivelata immediatamente trasferibile al settore di Tecnica: «Anche l’automotive ha seguito un processi da un lato di semplificazione, con sempre meno modelli di auto, dall’altro di personalizzazione, con la possibilità per il cliente di ottenere qualcosa di unico a propria misura. Il risultato è una minore complessità aziendale da gestire, e un aumento dei margini di profitto».

Nel caso Tecnica è stato fatto un lavoro a partire dai risultati positivi del passato e da una valorizzazione della storia aziendale. Oggi il piano strategico al 2020 investe le diverse dimensioni, dalla finanziaria a quella organizzativa. «La ricerca di nuove metodologie è iniziata nel 2010, quando un marchio come Blizzard continuava a collezionare perdite - spiega Alberto Zanatta, presidente di Tecnica Group e membro della famiglia proprietaria - Siamo riusciti a svoltare combinando una maggiore efficienza produttiva e un cambiamento culturale che ha riguardato tutto il team, a cominciare dai dipendenti che negli anni hanno visto momenti bui. L’inizio della consulenza è stato accolto con un certo scetticismo, che si è sciolto rapidamente. Il cambiamento è stato rapido in Austria, un po’ più lento e con qualche resistenza qui in Italia, dove lavorano 250 persone. Abbiamo ancora della strada da fare, ma proseguiamo in questa direzione».

Tecnica, in particolare con il proprio reparto di Ricerca e sviluppo, è stata una delle aziende eccellenti visitate dall’ex premier Renzi in uno degli ultimi passaggi in Veneto. In quella occasione l’accento era stato posto sulla maggiore efficacia e rapidità degli incentivi concessi in Austria per l’innovazione, disponibili in tempi rapidi per le aziende e senza iter complessi da seguire. Per l’azienda la stima della chiusura 2016 vede un fatturato di 335 milioni, in crescita di oltre il 10% rispetto al 2014, e un Ebitda a +20% rispetto al 2015. La quota di export 2016 è del 93%.

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