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Turismo, l’Emilia Romagna cambia passo con la nuova organizzazione

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Turismo, l’Emilia Romagna cambia passo con la nuova organizzazione

Una spiaggia della riviera romagnola. (Marka)
Una spiaggia della riviera romagnola. (Marka)

In Emilia Romagna entra nel vivo la costituzione delle destinazioni turistiche, la riorganizzazione dell’industria delle vacanze prevista dalla legge regionale 4 che archivia la lunga stagione delle Unioni di prodotto e semplifica l’intero sistema scommettendo sul gioco di squadra. Una riforma che porta alla nascita di tre nuovi poli – Romagna e Ferrara, città metropolitana di Bologna e Modena, Emilia Occidentale, che riunisce Reggio Emilia, Parma e Piacenza – che sarà operativa da marzo, alla vigilia dei grandi preparativi per la stagione turistica del 2017.
La nuova configurazione costituisce una vera e propria svolta nella promozione e commercializzazione di un sistema che vale, solo come fatturato diretto, indotto escluso, quasi 12 miliardi di euro. L’organizzazione basata sul prodotto che ha fatto la storia recente del turismo emiliano romagnolo cede il posto a un assetto che valorizza le destinazioni omogenee per vocazione. Una rivoluzione che riduce i piani di promozione, portandoli dagli attuali dodici (uno per provincia oltre ai quattro delle Unioni) a tre. Il compito di istituire le cabine di regia spetterà alle destinazioni che opereranno con la partecipazione delle imprese del settore e che saranno aperte anche alle Camere di commercio.
Si tratta del primo step, al termine di una lunga fase di discussione che ha interessato enti locali e imprese, di una riforma considerata necessaria per tenere il passo con la rapida evoluzione internazionale del turismo. «È il risultato del confronto istituzionale di questi ultimi mesi nei diversi territori dell’Emilia Romagna – spiega l’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini – che ha portato a questa riorganizzazione funzionale al raggiungimento dell’obiettivo di promuovere ambiti territoriali. Con il superamento dei confini valorizziamo le destinazioni che condividono le vocazioni turistiche. L’obiettivo è dare più efficacia al sistema regionale di promo-commercializzazione».
Province e Comuni interessati hanno già dato il via libera all’iter di approvazione delle proposte di istituzione delle rispettive Destinazioni e dei relativi Statuti. «Poi – aggiunge Corsini – spetterà alla Giunta Regionale il compito di istituire le nuove destinazioni, dopo l’esame da parte della competente commissione Assembleare». Passaggio che dovrebbe avvenire entro il mese di gennaio, consentendo così l’operatività già dalla prossima primavera. Il ruolo di collante tra le destinazioni, con un’azione concertata, spetterà all’Apt (l’agenzia regionale di promozione turistica), rafforzata dalla riforma. Nel 2017 le risorse destinate dalla Regione alla promozione saliranno a 17 milioni, 1,5 milioni in più rispetto al 2016.

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