Economia

Terzo valico, colpo di acceleratore sui lavori dal 2017

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infrastrutture

Terzo valico, colpo di acceleratore sui lavori dal 2017

Dal prossimo anno ci sarà un incremento portentoso dei cantieri del terzo valico», con l’avvio del 4° lotto di lavori per l’infrastruttura che porterà anche nuova occupazione. Lo ha spiegato ieri, a Genova, Iolanda Romano, commissario di Governo per la linea ferroviaria del terzo valico dei Giovi, che è la parte terminale a Sud del corridoio Ue Ten-T Reno-Alpi ed è nell’asse Genova-Rotterdam. La Romano ha anche annunciato l’attivazione di una project review dell’opera per migliorarne la resa con i terminali di Genova e Savona e i collegamenti verso Milano e Torino.

“Dal 2017 ci sarà un incremento portentoso dei cantieri con l’avvio del 4° lotto”

Iolanda Romano, Commissario del governo per il Terzo Valico 

Il commissario ha relazionato ieri sull’opera i soci, riuniti in assemblea, di Transpadana (società composta da Cciaa e confindustrie di Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli) e ha sottolineato che il 2017 sarà «un anno di svolta per l’infrastruttura, grazie all’avvio del 4° quarto lotto di lavori, che è stato approvato in agosto con un finanziamento di 1,63 miliardi». Attualmente, ha proseguito la Romano, che è commissario per l’opera da 10 mesi, «operano sui cantieri circa 2.600 persone. Con l’avvio del 4° lotto si prevede che arrivino a 4.600. Inoltre questo procederà in contemporanea con i lotti 1°, 2° e 3°, già partiti».

Il commissario ha anche annunciato «in anteprima» di aver avviato «una project review del terzo valico, affidata ad Andrea Debernardi, consulente indipendente della Struttura tecnica di missione del Mit, per migliorare l’opera a monte e a valle», cioè dove si connette a Nord (con le linee in direzione di Alessandria, Torino e Novara e con quelle in direzione di Milano) e a Sud (con gli impianti ferroviari dell’area di Genova, con i l porto e con la linea per Savona). Insomma, «senza toccare il progetto in atto», si vogliono evitare eventuali intoppi nell’efficienza dell’opera una volta che questa sarà operativa, nel 2021. «Perché il terzo valico funzioni – ha detto la Romano – deve funzionare anche il sistema intorno. Ad esempio, stiamo operando per non trovare sorprese nel 2021 col nodo ferroviario di Genova (che va a rilento, colpito anche dalla liquidazione della Fergen, incaricata dell’esecuzione dei lavori, ndr) o con le infrastrutture ferroviarie del porto e del retroporto (in corso di riassetto, ndr). Per questo siamo in continuo contatto con Rfi e l’Autorità di sistema portuale. Pensiamo che il nodo di Genova possa ripartire all’inizio del 2017».

IL PROGETTO
La mappa del nuovo tratto ferroviario. Fonte: Rfi (gruppo Fs)

Il commissario ha anche parlato del valico (che vale 6,2 miliardi) sotto il profilo ambientale. Ricordando che la gran parte dell’opera, una volta terminata, correrà in galleria (37 chilometri su 53), quindi «l’impatto sarà minimo». Tuttavia ha annunciato di avere avviato «una totale riorganizzazione dell’osservatorio ambientale sul terzo valico che avrà sede nella prefettura di Alessandria e al quale prebnderanno parte anche le Arpal e un membro dell’Istituto superiore della sanità». Per quanto riguarda il rischio amianto connesso allo scavo (ora sospeso) a Cravasco (Genova), il commissario ha specificato che «i lavori nella galleria possono riprendere dopo la pausa natalizia perché tutti i dati di monitoraggio ambientale relativi alla aero dispersione sono molto confortanti». Per Ugo Salerno, consigliere delegato alle infrastrutture di Confindustria Genova, «è stata brillantissima la scelta di nominare un commissario capace di risolvere i conflitti».

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