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Arsenale 2022 lavora per il Veneto del futuro

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politiche per il rilancio

Arsenale 2022 lavora per il Veneto del futuro

L’unione di intenti è già una notizia: che dieci associazioni del territorio si siano sedute attorno a un tavolo e, insieme, abbiano elaborato un piano di sviluppo e rIlancio per il Veneto è stata cosa insolita quanto agognata e desiderata da decenni. Ancora più significativo è lo sforzo che le stesse associazioni - del mondo dell’impresa, del lavoro e delle professioni - stanno facendo sul territorio per far conoscere il loro documento, con road show e incontri mirati con gli stakeholders che vanno avanti dall’inizio della scorsa estate.

“#Arsenale 2022. Il Veneto oltre”, questo il nome del progetto congiunto delle dieci associazioni di categoria, vuole porre al centro dell’azione la valorizzazione del ruolo dell’impresa e del lavoro del Veneto, declinati alla luce dell’innovazione, del ruolo strategico della formazione, della creazione di una nuova classe dirigente e della proposta di un welfare partecipativo.

Il documento unitario - apprezzato anche dai ministri Delrio e Calenda - individua una serie di priorità, azioni concrete che seguono sette specifiche linee di intervento, su ciascuna delle quali è stato attivato un tavolo di confronto (che diventerà permanente). Le linee di intervento sono: impresa e lavoro, capitale umano e innovazione, welfare e contrattazione, infrastrutture e logistica, servizi e sviluppo urbano, finanza, marketing territoriale.

«La sfida - hanno detto in coro i rappresentanti delle associazioni d’impresa - è quella di offrire un contributo fattivo alle realtà politiche, prime fra tutte la Regione, che possono formare un Veneto che guardi all’innovazione, alla ricerca, al lavoro, al welfare in un’ottica nuova e partecipativa». «Non vogliamo insegnare nulla - ha aggiunto il presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato -, ma vogliamo dare un segnale forte che arriva dalle categorie che si sono impegnate a studiare un pensiero per il futuro di questa regione, che, assieme a Lombardia, Emilia Romagna e il resto del Nordest produce il 66% del Pil nazionale».

Sul tema dell’innovazione, #Arsenale2022 condivide i capisaldi del Piano Italia 4.0, la cui importanza va oltre le agevolazioni fiscali previste dal Governo. E, tra le imprese, vuole promuovere la consapevolezza che l’innovazione digitale, le automazioni, le nuove competenze rappresentano una vera e propria “rivoluzione culturale”.

Da qui, l’urgenza di formare capitale umano innovativo, con un portale regionale per la formazione, con l’unificazione degli assessorati regionali allo Sviluppo economico e alla Formazione e Lavoro, con l’alternanza scuola-lavoro-apprendistato, con percorsi scolastici e universitari “politecnici”, interdisciplinari e a didattica mista. E, soprattutto, con la creazione di una innovativa Scuola per la Rappresentanza, obiettivo previsto già per il 2017: non un nuovo edificio o soggetto, ma un percorso didattico organizzato per la formazione di gruppi dirigenti delle associazioni, una specie di master destinato a formare le elìte della rappresentanza, sia politica che tecnica.

Altro obiettivo per il prossimo anno è la definizione di una “cabina di regia” per progettare e gestire un modello integrato di welfare. Le associazioni metteranno a sistema le diverse esperienze proponendo un nuovo welfare partecipativo per favorire il benessere e lo sviluppo economico e sociale.

Molti altri sono i propositi che si vogliono realizzare da qui al 2022: potenziare il Veneto come piattaforma logistica; accelerare la realizzazione dell’Agenda digitale: riorganizzare e ottimizzare i servizi a favore dell’internazionalizzazione delle imprese; fondere le aziende dei servizi pubblici; favorire il percorso che porti ad un’unica Camera di commercio regionale; avviare la costituzione di un unico ente fieristico veneto; promuovere la costituzione di un polo bancario attrraverso l’aggregazione di banche di credito cooperativo...

Il programma, insomma, è tanto pragmatico quanto ambizioso. #Arsenale 2022 è già stato portato al governatore dela Regione Luca Zaia e da gennaio verrà presentato nei dettagli ai parlamentari veneti, ai rappresentanti del credito e della finanza e al sistema scolastico e universitario del territorio.

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