Invertire la rotta puntando su nuovi prodotti frutto di solide radici. È l’obiettivo di Davide Traxler, manager molto stimato nel settore del lusso, da un anno Ceo di Corum. La maison orologiera svizzera creata nel 1955 a La Chaux-de-Fonds, dopo un periodo di grandi difficoltà, nel 2013 era stata acquisita dai cinesi di Citychamp Watch & Jewellery (ex China Haidian), ma faticava a svettare. Traxler, classe 1968 ed ex amministratore delegato di Chopard Italia, non ha avuto dubbi fin dal primo giorno: il primo passo era superare le incomprensioni di base fra Cina e Svizzera. I codici di comunicazione sono diversi, così come le aspettative e le richieste. La prima sfida è stata vincere la diffidenza di un paese che fatica ad accettare cambiamenti e contaminazioni. «Il mio ruolo è stato inizialmente quello di “cuscino culturale” fra due culture diverse e molto conservatrici», spiega Traxler.
Un lavoro impegnativo, senza dubbio. Come riportato nel bilancio di Citychamp, nel 2015 il brand ha fatturato 281,8 milioni di dollari di Hong Kong (34,3 milioni di euro, ai cambi attuali). Numeri che hanno forti margini di crescita. Il 2016 è stato un banco di prova importante, in un anno difficile per il mondo del lusso. «A fine ottobre abbiamo registrato una crescita del 66% rispetto all'anno precedente, offrendo la miglior prestazione del settore; tutte le nostre filiali sono in crescita, con l'eccezione di quelle indiana e russa, che abbiamo chiuso e sostituito con un partner locale», precisa Traxler. Il quale sottolinea che per il 2017 gli obiettivi sono ambiziosi: «Per l'anno prossimo stimiamo una crescita del 20%, con un accento sul Medio Oriente e sugli Stati Uniti».
In realtà la nuova proprietà cinese, nella storia di un marchio che per anni ha sofferto per i conti negativi, non è stata solo una necessità, ma anche un significativo vantaggio. Citychamp ha già investito in Corum più di 120 milioni di franchi svizzeri, assicurando la continuità del brand ma, soprattutto, mantenendo le sue radici.
Così, quest'anno il brand è arrivato all'appuntamento di Basilea con una nuova collezione della linea Bubble, un'estensione della linea Admiral's Cup e un'incursione massiccia nel mondo della complicazione e degli orologi femminili. In particolare la linea Bubble, creata nel 2000, è tornata a nuova vita nel 2015 con diverse nuove collezioni, compresa quella realizzata in collaborazione con l'artista-fotografo Dani Olivier, poi il Bubble Tourbillon e infine l'intera linea a edizione limitata Bubble Gaming con cinque orologi in 88 esemplari ciascuno. Oltre al lancio di un innovativo progetto di personalizzazione possibile sui segnatempo della linea. «Bubble è diventata la nostra prima linea in termini quantitativi: a breve lanceremo la collezione disegnata ad Ibiza da Steve Aoki, mentre ad Art Basel Miami presenteremo una collaborazione con l'artista e attrice italo-canadese Elisabetta Fantone. Al più presto annunceremo anche collaborazioni con un importante rapper. Per questa collezione cerchiamo ispirazione oltre la frontiera dell'orologeria», spiega Traxler.
Non manca poi l'attenzione all'Italia, che quest'anno si è tradotta in Tribute to lira, un'edizione speciale realizzata da Corum per Editalia in soli 499 esemplari e che ha incastonata nel quadrante una riconiazione in oro 18kt della moneta da 1 lira Cornucopia del 1951, realizzata dalla Zecca dello Stato: ha un movimento a vista, meccanico a carica manuale, cinturino in alligatore, vetro zaffiro e numerazione incisa sul retro cassa.
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