Il giro del mondo in un anno. Con le tappe di Parigi, Mosca, Samarcanda in Uzbekistan, Lalibela in Etiopia, Chefchaouen in Marocco e il sito di Crawick Multiverse in Scozia, si chiude l'Overseas Tour, iniziativa che attraverso l'obiettivo del grande fotografo Steve McCurry ha fatto da sfondo alla presentazione della nuova linea di segnatempo di Vacheron Constantin. Un percorso che, ancora una volta, sottolinea lo spirito del viaggio che anima la marca. Un viaggio nella storia dell'orologeria che, con gli oltre 260 anni di attività, permettono alla maison di Ginevra di essere il brand più antico all'interno dell'offerta del Gruppo Richemont. Una tradizione che, in termini di risultati, nell’ultimo esercizio fiscale è valso, secondo le stime degli analisti di Vontobel, circa 470 milioni di euro, confermando Vacheron Constantin tra i punti di riferimento nella fascia alta del mercato dell'orologeria.

La nuova famiglia di segnatempo Overseas arriva a 30 anni dalla prima collezione, che coniugava un look sportivo con elevati contenuti tecnici. Oggi la storia si ripete. La nuova gamma, pur mantenendo inalterata la filosofia e i codici stilistici originali, introduce alcuni elementi che la rendono riconoscibile, a partire dalla corona zigrinata a cui si aggiunge il disegno esagonale della cassa (le cui curve si raccordano con il bracciale). La collezione Overseas contempla anche, e non poteva essere altrimenti, una versione Ore del mondo. Sul quadrante declinato nelle tonalità blu, argenté o chocolat sono riportate le 37 zone orarie (incluse quelle sfalsate di mezz'ora o di un quarto d'ora rispetto all'ora UTC). La lettura è resa agevole dalla presenza, al centro del quadrante, di una mappa con i continenti e gli oceani, alla quale è abbinata il disco laccato traslucido che riporta i nomi delle città. Inoltre, grazie alla presenza di un disco in vetro zaffiro sovrapposto alla mappa e sincronizzato a quello delle 24 ore è possibile leggere l'indicazione giorno/notte. Ad animare questo prodigio di meccanica certificato dal Punzone di Ginevra, un movimento meccanico a carica automatica calibro 2460 WT di Manifattura.

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