Economia

Dopo Expo 2015: Milano va alla gara per il masterplan

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Riqualificazioni

Dopo Expo 2015: Milano va alla gara per il masterplan

Una concessione che durerà 50 anni e un «valore stimato dell’iniziativa pari a 2 miliardi». È con queste caratteristiche fondamentali che si apre finalmente il bando per la ricerca dell’advisor che scriverà - e poi gestirà - il masterplan e il business plan del dopo Expo (escluso lo Human Technopole e il campus universitario). Ad aprire la gara è la società Arexpo, proprietaria dei terreni, controllata con il 39% dal ministero dell’Economia e delle finanze e copartecipata dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia con il 21% ciascuno (più una quota minore in mano alla Fondazione Fiera Milano).

Entra così nel vivo la riqualificazione dell’area dell’evento universale, già infrastrutturata e estesa per 1,2 milioni di metri quadrati tra Milano e Rho, che in base alle indicazioni del governo Renzi dovrà trasformarsi in uno spazio per aziende tecnologicamente avanzate che ruotano intorno al centro di ricerca biomedico “Human technopole”, affiancato dalle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano, con i suoi 18mila studenti.

Questo l’iter. Da ieri la gara internazionale per la ricerca dell’advisor è aperta. La base d’asta è di 3 milioni e verrà usato il criterio del massimo ribasso. Il 28 febbraio verranno vagliate le offerte e entro fine marzo partiranno le lettere per invitare gli offerenti a mostrare un “semi lavorato” del masterplan. A giudicare sarà una commissione esterna, che a settembre sceglierà il vincitore. Il contratto, infine, verrà sottoscritto a fine 2017.

Il documento descrittivo del bando parla appunto di un valore stimato di 2 miliardi di investimento: si tratta di una cifra ipotetica sostenuta da soggetti terzi, non vincolante per Arexpo, che potrebbe essere spesa sui 250mila metri quadrati di terreno edificabile (su un totale di 480mila) dedicato alle attività private. Sono esclusi da questa cifra quelli di pertinenza pubblica, come il campus universitario, lo Human Technopole e l’eventuale presenza di un’Authority internazionale (si era parlato nei mesi passati del trasferimento da Londra a Milano dell’Ema, l’agenzia del farmaco).

L’aggiudicatario - ed è questa la novità della gara - non solo farà il masterplan, ma avrà anche l’onere e l’onore della gestione per 50 anni di questa porzione di terreno. Questa sorta di project financing applicato alla concessione di terreni rappresenta in Italia un unicum, mentre è stato già sperimentato in altri paesi europei. È con questo modello, ad esempio, che verrà realizzata la riqualificazione dell’area londinese post Olimpiadi.

Il piano seguirà un modello ibrido. Spiega l’ad di Arexpo Giuseppe Bonomi «che il progetto deve stare in piedi finanziariamente, quindi rispondere alle esigenze vere di mercato e non solo alle regole estetiche». Quindi ci sarà un’area gestita da questo nuovo operatore, secondo le linee del masterplan condivise con gli stessi vertici di Arexpo; un’altra area dove sorgeranno i servizi pubblici e sociali, come lo Human Technopole, gestito dallo stessa società dei terreni che farà da sviluppatore, e le facoltà scientifiche dell’università; infine un piano di dismissioni di cui si occuperà lo stesso vincitore della gara, per poter rientrare dal debito bancario che oggi ammonta a circa 90 milioni.

I vertici di Arexpo presenteranno la gara dell’advisor il 10 gennaio a Milano e l’11 a Londra. Per quanto riguarda lo scenario politico nazionale Bonomi si dice abbastanza tranquillo: «È vero che la spinta maggiore per il dopo Expo è stata data dal governo Renzi, e adesso non sappiamo quando andremo a votare e con quale maggioranza - spiega - però sono già stati presi impegni, scritti neri su bianco con legge di bilancio e patto per la Lombardia. È impensabile tornare indietro».

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