Con un corso su «Progettazione e gestione di città e territori sostenibili» (80 ore di lezione rivolte ai dirigenti della pubblica amministrazione, alla classe politica e ai giovani laureati) e un accordo con Università e Politecnico di Bari, Confindustria Taranto e Camera di Commercio di Taranto fanno una scelta chiara in direzione del Bes, l’indicatore che misura il Benessere equo e sostenibile. Il corso inizierà il 17 marzo e sarà orientato a costituire la figura del «Responsabile della sostenibilità delle città».
Il suo compito sarà quello di supportare i sindaci e gli assessori nella programmazione ispirata allo sviluppo sostenibile. Si occuperà, inoltre, di monitorare l’avanzamento dei progetti in campo, compresi quelli inseriti nel Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto gestito da Palazzo Chigi.
L’accordo, invece, che riguarda anche Finindustria, è mirato a favorire azioni di trasferimento tecnologico e creazione di impresa innovativa. L’accordo riguarda l’innovazione di processo e di prodotto non solo in chiave di sostenibilità ma anche di adesione alle linee guida del Piano Industria 4.0.
Oggi c’è una condizione favorevole per lavorare in questo campo, osserva il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio, ed è determinata dai finanziamenti ottenuti da Università e Politecnico di Bari, col Pon Ricerca e Competitività 2007-2013, per il progetto relativo al potenziamento del Polo scientifico tecnologico «Magna Grecia» di Taranto. Adesso apparecchiature e laboratori dell’Università saranno messi a disposizione delle imprese impegnate in progetti di innovazione tecnologica. Confindustria Taranto individuerà i fabbisogni delle imprese, favorirà la realizzazione di progetti innovativi e offrirà, insieme a Finindustria, l’assistenza nell’utilizzo degli stessi laboratori.
Per Vincenzo Cesareo, presidente di Confindustria Taranto, «puntando sul Benessere equo e sostenibile, pensiamo al progresso più che allo sviluppo in termini di Pil. Le nostre imprese sono coinvolte. Non possiamo dare spazio ad idee di decrescita felice. Perchè chiudere le fabbriche in attesa che si adeguino all’ecosostenibilità è una scelta fallimentare».
Per Eugenio Di Sciascio, rettore del Politecnico di Bari, «formare figure professionali che si occupino di Bes è giusto e non solo per Taranto. È giusto che le città siano dotate di dirigenti in grado di rispondere alle esigenze dell’economia equa e sostenibile. Il Politecnico di Bari è sempre disponibile all’interazione con il territorio, anche se a volte mancano le risposte».
E per Enrico Giovannini, ex ministro del Lavoro e portavoce di Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), che ha partecipato alle due iniziative, «lo sviluppo sostenibile non è una questione soltanto ambientale ma economica e sociale. È un sentiero obbligato». Evidenzia Giovannini che è anche ordinario di Statistica all’Università di Tor Vergata Roma: «In un’Europa segnata dalle tensioni sociali, è necessario puntare a città sostenibili in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente e di quelle future. Per Taranto e per tutti è l’unico modo per andare avanti. Anzi, proprio questa città dimostra come la sostenibilità, in passato, sia stata tenuta in scarsa considerazione».
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