Il turismo è uno dei settori in crescita in Liguria, al punto da attivare un Pil cospicuo anche in altre regioni, e nell’ultimo periodo segna un notevole aumento delle presenze straniere. Le stime per il 2017 lasciano prevedere che, a meno di eventi non preventivabili, anche l’anno prossimo il trend continuerà. Ma per consolidarlo sarà necessario un impegno, anche delle istituzioni, a incentivare l’incoming soprattutto nei mesi non estivi.
A evidenziarlo è uno studio messo a punto dall’Osservatorio turistico regionale della Liguria con il supporto di Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) e Unioncamere. Dal 2008 al 2015, spiega Flavia Coccia dell’Isnart, curatrice del report, «le presenze sono aumentate dell’1,3%, soprattutto quelle degli stranieri (+35,1%) mentre diminuiscono, del 13,2%, quelle domestiche». I dati, ancora provvisori, del 2016, indicano che gli stranieri in aumento, rispetto al 2015, del 5,7%.
Nel periodo tra gennaio e ottobre, si legge nello studio, l’andamento dei flussi nelle strutture ricettive liguri è stato positivo sia in termini di arrivi (+4,6%) che di presenze (+5,7) e sia per gli italiani che per gli stranieri.
«Le principali motivazioni per cui i turisti scelgono la Liguria – chiarisce la Coccia - sono relax, bellezze naturali, cultura. In crescita, dal 2008, shopping, ricchezza del patrimonio artistico monumentale, località esclusiva, interessi enogastronomici, divertimenti».
Nel 2015, anno al quale risalgono gli ultimi dati definitivi, sono oltre 72 milioni le presenze turistiche in Liguria e le spese sostenute nel corso della vacanza da queste persone sono stimate in 5,3 miliardi. Spese che hanno attivato una produzione di beni e servizi sul territorio della regione pari a 6,3 miliardi. Questa produzione, a sua volta, attiva un Pil pari a 3,5 miliardi (pari al 7,8% del Pil regionale). Le spese di chi visita la Liguria, inoltre, attivano Pil in altre regioni (quelle da cui arrivano prodotti e servizi acquistati direttamente dai turisti o impiegati nella produzione dalle imprese liguri) che è stimato in 2,8 miliardi: il 44% del Pil turistico attivato sull’intero territorio nazionale.
La crescita del turismo ligure, peraltro, ammette la Coccia, è stata favorita dalla particolare situazione creatasi in Paesi vicini, a causa di guerre e attentati terroristici. «La tendenza alla crescita degli ultimi due anni fa pensare che, rimanendo queste condizioni, anche il 2017 segnerà un aumento delle presenze in Liguria. Il fatto poi che anche a settembre e ottobre, mesi non estivi, ci sia comunque una crescita, in particolare a Genova e alla Spezia, indica che la Liguria sta consolidando nuove offerte turistiche. Bisogna coltivare questa tendenza in modo da far sì che anche a fronte di una normalizzazione della situazione internazionale i flussi turistici non comincino a scendere».
Proprio in quest’ottica la Regione sta pensando di avviare un patto strategico con tutti i Comuni. «Riteniamo – afferma il Governatore, Giovanni Toti, il comparto turistico assolutamente strategico. Da qui nasce la volontà di avviare un percorso condiviso con i sindaci e tutte le amministrazioni locali: solo una forte sinergia tra istituzioni può determinare quel cambio di passo indispensabile a fare il salto di qualità che consentirà alla Liguria di riconquistare lo spazio e l’attenzione che le spettano nel panorama nazionale e internazionale».
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