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La Sicilia mette in campo investimenti da 300 milioni

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La Sicilia mette in campo investimenti da 300 milioni

Fare della Sicilia una delle mete privilegiate del turismo straniero. Ormai, per l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo, è diventato un obiettivo prioritario.  I dati, diciamolo subito, in questo momento non sono dalla sua parte. L’assessore, che annuncia un piano di investimenti per 300 milioni con bandi destinati soprattutto alle infrastrutture, parla di un incremento «del 21 per cento delle presenze nel 2016 rispetto al 2015 nelle strutture ricettive alberghiere e un aumento del 26 per cento di turisti in generale».


La speranza è che, con Palermo capitale della cultura e il G7 a Taormina, la «destagionalizzazione dell’offerta turistica e la promozione dell’immagine della Sicilia attraverso l0 sport e il cinema» l’isola possa avere benefici, soprattutto sul fronte del turismo internazionale. Perché è proprio quello il lato debole, almeno secondo i dati riportati da Banca d’Italia e riferiti ai primi dieci mesi del 2016. Dati purtroppo negativi a partire dagli arrivi: nel periodo gennaio-ottobre 2016 gli stranieri arrivati in Sicilia sono stati 1,982 milioni con una flessione del 19,3% rispetto ai 2,458 milioni dello stesso periodo del 2015.

Per quanto riguarda i pernottamenti il bilancio, sempre per i primi dieci mesi del 2016, è stato se possibile ancora più marcato: la Sicilia ha totalizzato 7,391 milioni di pernottamenti con una flessione del 41,8% rispetto ai 12,707 milioni dello stesso periodo 2015. In pratica nell’isola, secondo questi dati, sono arrivati meno stranieri e chi è venuto si è fermato per un periodo più breve. Il tutto ha avuto un riflesso indubbio sulla spesa: il bilancio gennaio-ottobre 2016 della spesa in Sicilia dei turisti stranieri è di 888 milioni di euro, con una flessione rispetto a 1,377 miliardi dello stesso periodo del 2015 pari al 35,5 per cento.

L’ambizione dell’assessore è fare dell’isola la quarta regione in Italia per numero di arrivi e pernottamenti, ma per quanto riguarda gli stranieri il lavoro appare tutto in salita: alla luce dei dati di Bankitalia la Sicilia è al nono posto e ben lontana dalla Lombardia che, con 6,867 milioni di turisti stranieri, occupa il quarto posto.  Va aggiunto che, sempre secondo questi dati, l’intero Mezzogiorno (Sardegna compresa) totalizza 7,270 milioni di turisti stranieri ovvero poco più della sola Toscana che ha registrato 7,085 milioni di visitatori stranieri nel periodo gennaio-ottobre 2016. Sempre nel Mezzogiorno la Sicilia è la Regione che ha avuto la flessione più marcata con una perdita secca di arrivi di 476mila turisti stranieri.

L’assessore comunque è al lavoro per recuperare.  Ha avviato, per esempio, un dialogo con l’Istitute of travel & tourism (Itt), una organizzazione no profit inglese che rappresenta circa duemila tra manager, chairman e proprietari di alberghi, agenzie di viaggio, compagnie aeree, media di settore e armatori navali. «Dobbiamo far valere le nostre risorse - ha detto l’assessore nel corso dell’incontro con i rappresentanti di Itt -. Siamo la regione con più siti Unesco al mondo e con più presidi Slow Food». E intanto, sempre l’assessore, ha presentato un disegno di legge di riforma del comparto che ora deve essere discusso dall’Assemblea regionale siciliana. 

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