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Digitale, la Campania rincorre

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Digitale, la Campania rincorre

MegaRide, start up nata in seno all’ Università Federico II, realizza sistemi di simulazione per misurare sicurezza e affidabilità delle motociclette. Warehouse è il team di giovani che, avendo partecipato all’ Accenture Digital Hackathon che si è svolto a Napoli, ha ottenuto il premio di 4mila euro assegnato da Unione Industriali di Napoli e gruppo Q8. La loro app, Lit (Logistics information technology) prevede una gestione condivisa dei magazzini per ottimizzare l’utilizzo degli spazi disponibili. MegaRide e Lit si sono presentate a imprese e mondo della finanza in occasione dell’incontro «Innovazione al Lavoro!», prima tappa di un programma di celebrazioni del centenario dell’Unione industriali di Napoli.

Secondo appuntamento è quello di oggi, nel nuovo Polo universitario di San Giovanni a Teduccio, intitolato «Industria 4.0: la nuova rivoluzione industriale» a cui parteciperanno tra gli altri il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, il presidente della Piccola Alberto Baban e quello dei Giovani Marco Gay.

Anche DnasignInk ha partecipato alla rassegna napoletana: la start up si propne di facilitare operazioni in campo diagnostico. Così come Kime, anch’essa sviluppatasi in seno alla Federico II, che propone materiali di contrasto per diagnosi su specifici organi e con minori controindicazioni. Mine sviluppa microaghi biodegradabili capaci di rilasciare le sostanze in modo indolore una volta applicati sulla pelle.

«Vogliamo collaborare e affiancare le nuove generazioni impegnate in nuovi profili d’impresa e professionali – ha detto il presidente dell’Unione industriali di Napoli, Ambrogio Prezioso –. Il dialogo, la messa in rete, l’interconnessione dei cervelli, oltre che delle macchine, devono diventare il substrato su cui costruire il nuovo modello di sviluppo. Il Sud in questo modo può ridurre il gap con il resto del Paese».

Nonostante la vivacità delle giovani imprese (Napoli è quarta città per start up innovative e la Campania è terza regione per incremento di queste nel 2016) e le numerose iniziative degli atenei del territorio (tra cui la Apple Academy), secondo l’Osservatorio sull’Innovazione digitale di Ernst Young, la Campania resta lontana dai tassi medi di digitalizzazione delle regioni italiane. Il sistema delle imprese campane – per EY – con un tasso di innovazione pari a 79,99 (rispetto alla media Paese di 90) è quindicesimo nella graduatoria delle regioni italiane. Se si considera il contesto, la Campania con un tasso di 77,77 (la media nazionale è di 87) si classifica al diciottesimo posto. Più nel dettaglio, l’analisi di EY e Confindustria, rileva che la Campania in quanto regione molto giovane, si classifica settima per l’utilizzo di social network e tecnologie legate al mondo della scuola, nona per finanziamenti assegnati per banda ultralarga e altre infrastrutture. È diciannovesima per innovazione nella pubblica amministrazione e per consumo, da parte di una fascia di cittadini adulti di servizi come home banking, e-commerce e servizi con la Pa.

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