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A Biella si studia come sconfiggere gli hacker aziendali

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A Biella si studia come sconfiggere gli hacker aziendali

«Non abbiamo sconfitto gli hacker con un convegno, ma almeno abbiamo fornito gli strumenti necessari per pianificare la prevenzione in azienda e per sapir agire in caso di attacco». Andrea Bonino, presidente del Comitato Piccola Industria dell’Unione industriale biellese, spiega le ragioni che hanno spinto l’associazione ad organizzare un incontro sui rischi connessi agli attacchi degli hacker che sempre più spesso prendono di mira le aziende.

I rischi - sottolinea Guido Mondelli, amministratore delegato di Assiteca Sicurezza Informatica - sono numerosi, dall’estorsione al pizzo elettronico, dal sabotaggio allo spionaggio industriale. Occorre dunque dotarsi di sistemi di sicurezza che, per ora, sono obbligatori solo per le banche e per alcuni settori della sanità pubblica ma che diventeranno obbligatori dal prossimo anno per tutte le aziende in relazione alla nuova disciplina europea sulla privacy.

Dal convegno di Piccola Industria emerge l’urgenza di sistemi evoluti per la prevenzione delle frodi, come sostiene Alessio Damonti, business developer di EasyNolo (gruppo Banca Sella), ma il commissario capo della Polizia di Stati, Martino Brunetti, invita anche ad utilizzare il buon senso. Quando, nei casi di Mitm (Man in the middle) un soggetto terzo si inserisce in una conversazione fingendosi la controparte per entrare in possesso dei dati e dirottare il pagamento della transazione commerciale su un conto estero, è in fondo sufficiente una semplice telefonata di verifica alla controparte prima di effettuare il versamento.

Tecnica e buon senso, in attesa che le norme vengano adeguate perché spesso i responsabili delle truffe telematiche riescono a godere di una sorta di impunibilità penale. Acuite dalla transnazionalità, dalle tecnologie innovative e dalla difficoltà di identificazione dell’autore.

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