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Scali ferroviari, cinque modi per immaginare la Milano di domani

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urbanistica

Scali ferroviari, cinque modi per immaginare la Milano di domani

I progetti sono maestosi, ricchi di verde, di piante e di grandi prati. Percorsi pedonali immersi nel verde all’ex scalo ferroviario Farini (il più grande). Grandi spechi d’acqua a Porta Romana. Al momento sono idee, immaginate da cinque studi di archiettura di fama internazionale. Poi bisognerà vedere se questi progetti sapranno tradursi in realtà. La riqualificazione degli ex scali ferroviari dismessi, oltre 1,2 milioni di metri quadrati oggi abbandonati e degradati sparsi nel territorio comunale, rappresentano una grande occasione per la città del futuro.

Da ieri i cinque scenari possibili per la Milano di domani sono esposti accanto alla nuova passerella che collega Porta Genova a Via Tortona. Cinque scenari immaginati per le aree di Farini, Porta Genova, Porta Romana, Lambrate, Greco, Rogoredo e San Cristoforo. I rendering resteranno in mostra per tutta la settimana del Salone del mobile, che si concluderà domenica 9 aprile, nel contesto del Fuorisalone. L’iniziativa è organizzata da Fs Sistemi Urbani (gruppo Fs Italiane) in collaborazione con il Comune di Milano e il patrocinio della Regione Lombardia. Scenari non vincolanti, ma che danno un’idea del potenziale delle aree e di come attraverso questi luoghi si possa davvero cambiare la città con una svolta verde, che va dall’ampliamento dei parchi all’uso della circle line.

Nel frattempo gli uffici del Comune, con la collaborazione del Politecnico, stanno lavorando al documento che definirà in modo più preciso la quantità di spazi destinati al verde pubblico e quella per gli edifici. Lo presenteranno poi a Fs per cercare l’accordo di programma, che a sua volta dovrà essere approvato in Consiglio comunale. Un iter che il Comune di Milano conta di ultimare entro l'estate. A quel punto, dovrebbero volerci altri cinque anni per avere un piano attuativo e aprire i cantieri. Nel frattempo si potrà pensare a un riutilizzo provvisorio degli ex scali ferroviari, con l’obiettivo comunque di far vivere costantemente quegli spazi.

Venendo ai progetti, c’è chi ha immaginato un sistema continuo di parchi e giardini, legati tra loro da corridoi verdi realizzati sulle fasce di rispetto dei binari, e chi pensa che la circle line possa trasformare Milano in una città prevalentemente car free. C'è chi disegna i sette scali come “broli” , nuove aree verdi su cui costruire la riforma urbana di Milano, chi pensa che ognuno di essi debba essere visto come una microcittà in grado di relazionarsi a tematiche specifiche, e chi immagina un ruolo centrale dell'acqua nello sviluppo del territorio.

“Cinque scenari in mostra a Milano”, espone i lavori dei team EMBT (guidato da Benedetta Tagliabue), Mecanoo (Francine Houben), studio SBA (Stefano Boeri), MAD Architects (Ma Yansong) e CZA (Cino Zucchi), possibili visioni di una città che grazie alla riqualificazione dei suoi scali dismessi potrà realizzare una profonda ricucitura e valorizzazione degli oltre un milione di metri quadrati di territorio. Modi diversi di interpretare la Milano di domani, ma con alcuni punti di convergenza: verde pubblico, housing sociale e mobilità sostenibile. Gli scenari rappresentano un ulteriore contributo alla discussione sulla riqualificazione degli scali ferroviari che fino ad oggi ha visto il coinvolgimento di oltre 10mila persone che hanno partecipato a commissioni consiliari, sopralluoghi, incontri nei municipi e dibattiti pubblici.

Lo mostra resterà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 22.

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