La Ferrero di Alba scommette sullo smart working e avvia una sperimentazione su un centinaio di addetti. L’accordo siglato con i sindacati prevede la possibilità di lavorare «in remoto» per un giorno a settimana con la possibilità, nero su bianco, di allargare la sperimentazione all’intera platea di addetti potenzialmente interessati. Un primo bilancio dell’iniziativa poi si farà a settembre prossimo, con la possibilità di rivedere e ampliare numeri e tempi del lavoro agile.
L’obiettivo del gigante di Alba, terza azienda al mondo nel settore della cioccolateria, è duplice. Da un lato fornire uno strumento di conciliazione tra i tempi della vita privata e quelli del lavoro, dall’altro investire sul rafforzamento del rapporto di fiducia tra azienda e collaboratore. Un centinaio i lavoratori inseriti in questa prima fase, in carico a tre diverse realtà aziendali, Ferrero Commerciale Italia, Ferrero Technical Services e Soremartec Italia, il ramo che si occupa di innovazione. Si tratta perlopiù di amministrativi, un campione volutamente eterogeneo, come sottolinea l’azienda, proprio per valutare ad ampio spettro risultati della sperimentazione.
Sul fronte della dotazione tecnologica, l’azienda si impegna a dotare i collaboratori interessati della strumentazione necessaria, cioé un computer portatile connesso con la rete aziendale e abilitato alle videoconferenze.
Ridurre di un giorno a settimana gli spostamenti per i propri collaboratori, sottolinea l’azienda, può portare un vantaggio per tutti, in termini di costi individuali e di tempo risparmiato e, più in generale, per la tutela dell’ambiente.
L’accordo sullo smart working si aggiunge infatti alle policy aziendali a sostegno del car sharing e del trasporto pubblico. «Si tratta di una serie di azioni – fanno sapere dalla Ferrero – in grado di rendere la nostra azienda, una volta a pieno regime, ancora più sostenibile, permettendo di ridurre le emissioni di CO2 derivanti anche dal minor numero di spostamenti casa-lavoro e dal minor impatto della mobilità dei nostri dipendenti». Nel primo caso si tratta di una applicazione interna sviluppata dal gruppo per favorire gli spostamenti coordinati tra colleghi, nel secondo caso si tratta del sostegno all’uso del treno per raggiungere Alba. Sono infatti 500 le persone che si muovono da Torino e dintorni verso Alba, tanto che le Ferrovie hanno ottimizzato il collegamento rendendo possibile raggiungere Alba da Torino in un’ora.
© Riproduzione riservata