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Dossier Il co-branding spinge i ricavi di Poltrona Frau

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Dossier | N. 46 articoliSalone del Mobile 2017

Il co-branding spinge i ricavi di Poltrona Frau

Andare al lavoro e immaginare di mettersi alla guida di una Ferrari è un sogno di molti, che difficilmente può concretizzarsi. Ma da oggi almeno una nicchia di manager potrà concedersi un lusso simile. Poltrona Frau e Ferrari hanno infatti realizzato insieme – e presentato al Salone del Mobile in corso a Milano fino a domenica prossima – una poltroncina da ufficio (ma pensata anche in un’ottica di “home office”) simile ai modelli realizzati per le Ferrari da strada. Il risultato è Cockpit, un oggetto ibrido (un po’ seduta automotive, un po’ seduta da ufficio) con cui l’azienda marchigiana festeggia i 70 anni della Casa di Maranello, valorizzando al tempo stesso la collaborazione tra due realtà che rappresentano due dei settori di punta del made in Italy nel mondo: arredo e automotive.

La strategia delle collaborazioni e contaminazioni non è nuova per Poltrona Frau, che sempre per la settimana del design di quest’anno, ma al Fuorisalone, è presente con un altro lavoro frutto della sinergia tra due delle «4A» più celebri del made in Italy (la «A» di «Abbigliamento»): un prototipo della poltrona Linea A disegnata da Peter Marino nel 2007 e proposta da Ermenegildo Zegna, in via sperimentale, in una speciale «pelle tessuta».

«La strada del co-branding è una delle strategie di crescita che abbiamo perseguito in questi anni e che, insieme a una spinta forte sul retail a gestione diretta sul fronte della distribuzione, hanno contribuito a farci superare le colonne d’Ercole», spiega il general manager dell’azienda di Tolentino (che fa parte del Poltrona Frau Group), Nicola Coropulis. Ovvero, di chiudere il 2016 con risultati superiori a quelli del 2007, prima della grande crisi globale. I ricavi complessivi sono saliti a quasi 190 milioni, grazie soprattutto alla divisione residenziale (circa 84 milioni, +10% sul 2015) e a quella contract, che ha segnato una crescita a due cifre e vale circa 30 milioni.

«Da qualche anno stiamo investendo su uno sviluppo retail che privilegia i negozi a gestione diretta – aggiunge Coropulis – o dove comunque Poltrona Frau venga presentata in format che privilegiano la presentazione “brandizzata”: non singoli prodotti, ma ambienti e soluzioni complete con prodotti dell’azienda, rivolti a un pubblico soprattutto di professionisti».

Una formula che funziona, soprattutto all’estero, come dimostra il fatto che, in dieci anni, si è capovolto il rapporto tra mercato italiano (che nel 2007 valeva il 70% del fatturato) e mercati esteri. Anche i più lontani, se si pensa che l’anno scorso la Cina è diventata il primo Paese di esportazione, superando anche gli Stati Uniti.

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