I lavori sono quasi giunti al capolinea. E così, molto presto, Capri sarà collegata per la prima volta al continente da un elettrodotto ad alta tensione. L’opera, firmata da Terna, è a impatto ambientale zero e consente di preservare l’enorme valore paesaggistico dell’isola azzurra e della costa campana. Come? La nuova “linea” è praticamente invisibile e corretà per 30 chilometri sotto il mare e per un chilometro in cavo terrestre interrato, permettendo la riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera per circa 130mila tonnellate l’anno. Per realizzare il collegamento, Terna ha chiesto l’aiuto della Banca europea per gli investimenti che dovrebbe garantire - il condizionale è d’obbligo perché manca ancora il disco verde - 85 milioni di euro sui 189 milioni necessari per il cavo elettrico.
Il piano di elettrificazione delle isole
Il nuovo elettrodotto Capri-Torre Annunziata, che assicurerà 17 milioni di euro di risparmi l’anno per il sistema elettrico, è solo uno dei tasselli del piano di Terna per collegare le principali isole italiane (Sardegna, Sicilia, Elba, Isole campane, Laguna Veneta) alla terraferma con cavi sottomarini di nuova concezione. La società ha poi ideato anche un progetto ad hoc, “Smart Island” per migliorare l’elettrificazione delle isole minori, spesso dotate di sistemi di generazione e distribuzione di energia autosufficienti, con generatori diesel costosi e inquinanti e con un costo dell’energia più alto per gli utenti finali.
Tutti i numeri della Sorgente-Rizziconi
Ed eccoli i tasselli del programma con cui Terna ha cambiato il “volto” elettrico delle isole. Il principale è rappresentato dalla Sorgente-Rizziconi, inaugurata a maggio scorso: si tratta del ponte elettrico che collega Calabria e Sicilia, lungo complessivamente 105 chilometri, e che ha utilizzato il più lungo cavo sottomarino a corrente alternata 380 kilovolt al mondo (38 chilometri posati sul fondo del mare a una profondità massima di 376 metri). Per il progetto, che produce 600 milioni di euro di economie l’anno, Terna ha investito 700 milioni di euro negli ultimi cinque anni, uno dei più importanti investimenti della storia della società. Che ha impegnato per il nuovo cavo 150 aziende tra fornitori e realizzatori e oltre 2mila lavoratori.
Il raddoppio del Sacoi e il ponte dei record
Quanto alla Sardegna, la spa dell’alta tensione ha messo in esercizio, già nel 2012, il cavo con la penisola, il Sapei, il “ponte elettrico dei record”. Con i suoi 435 chilometri, è il più lungo collegamento sottomarino del Mediterraneo e il più profondo al mondo con 1640 metri di profondità. Per realizzarlo, sono stati investiti 750 milioni di euro con risparmi pari a 70 milioni di euro l’anno per il sistema elettrico. E, sempre da qui, passerà anche il potenziamento dell’interconnessione tra la penisola italiana e la Corsica: è il raddoppio del Sacoi, lo storico cavo che ormai da cinquant’anni collega la Sardegna e l’Italia, via Corsica.
Il progetto “Smart Island”
Oltre a interconnettere la Laguna Veneta, Terna ha poi ideato, come detto, un piano ad hoc per rendere più sostenibili le isole minori non connesse con la rete elettrica nazionale. Si tratta del progetto “Smart Island” che riguarderà, tra le altre, le isole del Giglio e di Pantelleria. Per la prima, la società punta su un mix tecnologico che integra fonti green, stoccaggio energetico e mobilità urbana nel rispetto del territorio. Quanto a Pantelleria, sono allo studio soluzioni per integrare energie pulite e sistemi di accumulo, un nuovo sistema per la mobilità elettrica, nonché interventi per una maggiore efficienza energetica. Che passa dalla sostituzione della produzione elettrica oggi affidata a motori diesel con nuovi modelli assolutamente “verdi”.
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