Ha introdotto i flexible benefits per tutti i dipendenti la Monnalisa di Arezzo (abbigliamento per bambine di fascia alta, 168 addetti per 41 milioni di fatturato) ma, soprattutto, ne ha fatto un tassello di un articolato sistema aziendale a sostegno della famiglia, che prevede possibilità di utilizzare la maternità facoltativa a ore, telelavoro dopo la maternità, part time a termine al rientro in azienda dopo la nascita di un figlio o per assistere i genitori anziani, paternità oltre le previsioni di legge. E prevede anche un’assicurazione sanitaria.
Nel primo anno di applicazione, il 2016, i flexible benefits hanno generato soddisfazione: il “borsellino virtuale” assegnato a ciascun dipendente sulla base del profilo professionale oscilla da 380 euro a 1.480 euro, e può essere speso per le voci “esentasse” indicate dal testo unico sui redditi. Oppure può essere utilizzato per alimentare il fondo di previdenza contrattuale, o un altro fondo di previdenza integrativa. Vantaggi per il dipendente? «L’azzeramento del cuneo fiscale è un buon risultato», spiega Sara Tommasiello, direttore finanza e risorse umane. Aggravi per l’azienda? «La gestione dei benefit ha richiesto di investire in un software e di appaltare all’esterno la gestione dei giustificativi di spesa inseriti da ciascun dipendente».
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