Economia

Il mercato del pet food vola verso i 2 miliardi di euro

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ZOOMARK 2017

Il mercato del pet food vola verso i 2 miliardi di euro

Sono oltre 60 milioni gli animali da compagnia che vivono nelle famiglie italiane (200 milioni in Europa) e il loro benessere genera un mercato che sfiora i 2 miliardi di euro solo per l’alimentazione. Ma è sul riconoscimento sociale che il Paese sta lavorando per adeguare il quadro normativo al ruolo che i cosiddetti “pet” (cani e gatti su tutti) hanno per i proprietari, in particolare per bambini e anziani: si calcolano 4 miliardi di euro di spesa sanitaria risparmiata grazie al miglior stile di vita indotto dalla presenza di animali in casa. Sono alcuni dei dati che emergono dal X Rapporto Assalco-Zoomark che sarà presentato domani in fiera a Bologna in occasione dell’inaugurazione della 17esima edizione di Zoomark International 2017 (11-14 maggio), il principale Salone internazionale B2B in Europa su prodotti e attrezzature per animali da compagnia.

GLI ANIMALI D’AFFEZIONE
I pet in Italia sono circa 60 milioni e il loro numero è rimasto stabile negli ultimi anni. (Fonte: Rapporto Assalco-Zoomark 2017)

Il record raggiunto in fiera con 735 espositori su 50mila metri quadrati di spazi (un exploit del 17% sull’ultima edizione 2015 - l’evento è biennale - in arrivo da 42 Paesi) è lo specchio dell’attenzione altissima al mondo dei pet non solo dal punto di vista sociale ma anche economico. «Parliamo di un settore dinamico, con grandi potenzialità di crescita e che trova a Bologna il più qualificato appuntamento europeo per panoramica di proposte innovative, occasioni di formazione e di aggiornamento professionale e opportunità di business e di confronto con i maggiori produttori internazionali», sottolinea Antonio Bruzzone, direttore generale di BolognaFiere.

Il mercato
Il 2016 si è chiuso con un giro d’affari di 1,97 miliardi di euro, in crescita del 2,7% su base annua e 559.200 tonnellate commercializzate (+1,3%) di prodotti per l’alimentazione di cani e gatti, principale segmento del mondo pet, rileva lo studio Assalco (Associazione nazionale imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia) per Zoomark International. Protagonisti indiscussi (co il 53,2% del mercato) sono i 7,5 milioni di gatti che abitano nelle case italiane e che si sommano a circa 7 milioni di cani, oltre a 12,9 milioni di uccellini, 1,8 milioni di roditori e 1,3 milioni di rettili. Un totale di 60 milioni di pet, secondo stime Euromonitor, uno per italiano. Al business del food vanno aggiunti su per giù altri 150 milioni di euro generati da vendite di accessori (dai prodotti per l’igiene a giochi e cucce) e lettiere nel canale della Gdo, con trend di crescita più che doppio rispetto all’alimentazione

GLI ALIMENTI DI CANE E GATTO
Il giro d’affari totale degli alimenti di cane e gatto si riferisce ai canali di grocery + pet shop tradizionbali + catene petshop (Fonte: Rapporto Assalco-Zoomark 2017)

Il ruolo sociale dei pet
«Gli animali di affezione danno valore al vivere quotidiano», è il messaggio che emerge dai recenti studi scientifici in merito alle funzioni affettive e di scopo dei pet, di cui i decisori istituzionali non sembrano avere piena consapevolezza, dato il ritardo del quadro normativo. L’88% dei proprietari di animali e il 70% dell’opinione pubblica ritiene che cani e gatti siano a pieno titolo componenti della famiglia (analisi Gfk) e l’Anmvi, l’Associazione nazionale medici veterinari italiani nell’ultima indagine rileva che i proprietari over 65 di animali sono saliti dal 21,5 al 23,7% del totale negli ultimi sette anni e che sono sempre più numerosi anche i single (dall’8,4 all’11,1%) che compensano la solitudine con pet. La cui presenza in casa migliora gli stili di vita, con un risparmio per la spesa sanitaria stimato in 4 miliardi di euro l’anno. E al di là degli effetti positivi della pet therapy misurati scientificamente, studi internazionali dimostrano che i bambini che convivono con animali si ammalano meno dei coetanei: 18 giorni di assenza in meno durante un anno scolastico.

Il ritardo normativo
I numeri che fanno da cornice alla 17esima edizione di Zoomark International sono un ulteriore pungolo al legislatore, cui da anni il mondo che ruota attorno ai pet (dai produttori di food all’associazionismo sociale) chiede alcuni interventi: riduzione dell’Iva (oggi al 22%); la creazione di un’anagrafe nazionale canina e felina; l’inserimento degli animali d’affezione nello stato di famiglia del proprietario; l’inclusione dei pet nel censimento Istat della popolazione italiana; il rafforzamento delle politiche di accesso dei pet in esercizi pubblici e attività ricettive; l’inserimento nella Costituzione di un riferimento agli animali di affezione. A onor del vero l’Italia si posiziona al di sopra della media europea per ospitalità di quattro zampe negli hotel: il 57% delle strutture -secondo i dati di Booking.com - è “pet friendly” contro il 52% di Svizzera, Austria e Germania, tre Paesi all’avanguardia per riconoscimento giuridico, anche in Costituzione, degli animali quali esseri senzienti.

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