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Siemens, più addetti per 4.0

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INNOVAZIONE

Siemens, più addetti per 4.0

La mappa geografica sul maxischermo si riempie di punti lampeggianti. In ciascuno di questi, un solo click è sufficiente per “esplodere” grafici e tabelle, con informazioni di temperatura, pressione, numero di pezzi prodotti.

Il controllo remoto degli impianti, sparsi in tutto il mondo, è una delle applicazioni presenti a Piacenza nel centro tecnologico e applicativo di Siemens. Settecento metri quadri in cui sono attivi e funzionanti centri di lavoro da centinaia di migliaia di euro, torni accoppiati a robot, macchine di misura e monitoraggio, così come le relative applicazione per la gestione e il controllo degli impianti. Applicazioni digitali utilizzate a scopo dimostrativo e formativo (qui ad esempio si tiene un corso semestrale in macchine utensili con il Politecnico di Milano) che rappresentano il cuore di Industria 4.0, volano di business per numerose aziende, che grazie anche agli incentivi legati all’iperammortamento vedono finalmente una ripresa del mercato interno.

Con nuovi investimenti in arrivo in particolare nel comparto dei macchinari (+13% le commesse interne delle associazioni federate in Federmacchine) e di tutte le attività legate alla loro connessione, controllo e manutenzione.

Business aggiuntivo che ha portato Siemens (in Italia 1,9 miliardi di ricavi) ad irrobustire in Italia le divisioni digital factory e process industry and drives, cento assunzioni nel biennio 2015-2016 che vengono ora replicate, con una cinquantina di ingressi pianificati nel 2017 e altrettanti il prossimo anno.

I primi segnali di “fermento” sul mercato sono visibili, anche se performance più robuste sono previste nei prossimi mesi. In un tema, quello degli investimenti in nuove tecnologie digitali, considerato cruciale per la competitività dell’industria.

«I vantaggi sono numerosi - spiega Giuliano Busetto, responsabile di Siemens Italia per digital factory e process industries-drives Italia - a partire dall’accoppiamento di produzione reale e modelli virtuali, in modo da pianificare e adottare soluzioni sui prodotti e sui processi prima ancora che la fabbrica sia messa effettivamente in movimento. Un altro aspetto è quello di connettere, aggregare e analizzare informazioni provenienti da diversi asset industriali, prendendo decisioni a fronte di analisi predittive e identificando potenziali problemi in una fase molto precoce».

L’automazione industriale è la protagonista assoluta di Sps Ipc Drives, rassegna in programma a Parma dal 23 al 25 maggio, in decisa crescita sotto ogni punto di vista. Partita nel 2011 con un solo padiglione e 28mila metri quadri di superficie, arriva oggi ad occuparne quattro, con un’area più che raddoppiata a 62mila metri quadri.

La rassegna, che vede la presenza dei maggiori fornitori di componenti e sistemi per l'automazione, amplia l’offerta con l'aggiunta di nuove categorie merceologiche legate alle tecnologie innovative: meccatronica, internet delle cose, big data, cybersecurity, applicazioni robotiche, software di progettazione e simulazione.

Un intero padiglione, in particolare, sarà dedicato ad Industria 4.0, con oltre 30 applicazioni concrete di digitalizzazione di processi e prodotti realizzate in sinergia tra espositori e aziende clienti.

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