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Primo balzo di garanzia giovani

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formazione e lavoro

Primo balzo di garanzia giovani

Sono poco più di 38mila, 38.127 per l’esattezza, le domande presentate nei primi cinque mesi dell’anno dai datori di lavoro per ottenere l’«incentivo Occupazione» (fino a 8.060 euro per un’assunzione stabile, 4.030 per una a termine) rivolto agli under29 «Neet» di Garanzia giovani; di queste il 64,5%, vale dire 24.586 istanze, sono state confermate dall’Inps, diventando, quindi, veri e propri rapporti d’impiego.

Oltre la metà dei contratti “agevolati” sono apprendistati professionalizzanti; il 30% a termine; il restante 20% a tempo indeterminato (i rapporti fissi hanno interessato prevalentemente la fascia d’età tra i 25 e i 29 anni.

Dopo un esordio piuttosto complicato (da maggio 2014 a marzo 2016 erano stati firmati appena 30mila contratti con lo sgravio contributivo), e una prima semplificazione (a fine 2016 il numero di domande era cresciuto, attestandosi intorno alle 60mila unità) il governo Renzi decise, allora, di proseguire nell’incentivo per gli under29 in condizione di difficoltà (in vista della “fase 2” di rilancio di Youth Guarantee), mettendo sul piatto, da gennaio, 200 milioni.

SUL TERRITORIO
Domande accolte/confermate e risorse finanziarie per Regioni (Fonte: elaborazioni ANPAL su dati Inps al 26/05/2017)

Con la pubblicazione, a marzo, delle istruzioni operative Inps, la misura è ora ufficialmente ripartita, e il presidente dell’Anpal, la neonata Agenzia nazionale per le politiche attive, Maurizio Del Conte, ci ha anticipato il primo report di monitoraggio: le 24.586 domande confermate al 26 maggio hanno prenotato 57,7 milioni di euro. Quasi il 59% delle istanze sono andate a beneficio della componente maschile. Guardando invece all’età, poco meno della metà delle assunzioni ha riguardato ragazzi tra i 20-24 anni, il 38,9% tra i 25 e i 29 anni (in questa fascia è in crescita la componente femminile). L’età media al momento della firma del contratto è di circa 23 anni e mezzo.

«I numeri iniziali evidenziano un buon andamento dell’incentivo - ha sottolineato il professor Del Conte -. Lo sgravio è ora più agevole per le imprese: ha modalità e procedure identiche alla decontribuzione targata Jobs act. In più, c’è un vaglio preventivo, che ha ridotto il timore, specie delle pmi, di dover restituire i fondi».

Il nuovo “bonus” vede in testa sempre la Lombardia, con 6.092 domande accolte. A seguire Campania (2.744), Veneto (2.367), Emilia Romagna (2.118), Piemonte (1.995). Quasi l’80% delle istanze confermate si concentra nelle regioni “più sviluppate”. Il Mezzogiorno rimane indietro: in Calabria le domande confermate sono state 372, più o meno il medesimo numero di quelle inoltrate nella provincia autonoma di Trento.

Il primato della Lombardia non ha sorpreso l’assessore Valentina Aprea: «Già nella prima fase del programma abbiamo scelto di assegnare al bonus occupazionale oltre 50 milioni, il 35% della dotazione nazionale e siamo stati premiati dai risultati - ha commentato l’esponente lombardo -. I primi cinque mesi fanno ora ben sperare anche in un aumento dei numeri confermando le capacità del sistema e della rete di operatori e datori di lavoro di fornire concrete opportunità di impiego ai più giovani».

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