Economia

Farmaceutica: l’Italia e Milano hanno le carte in regola per ospitare…

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L'Analisi|competitività

Farmaceutica: l’Italia e Milano hanno le carte in regola per ospitare l’Ema

I dati snocciolati ieri in occasione dell’assemblea di Farmindustria dimostrano alcune cose inequivocabili: che siamo in presenza di un settore in salute; che la farmaceutica – insieme alla meccanica, al sistema moda, alla chimica, all’agroalimentare, all’arredamento – è una delle eccellenze dell’industria italiana; che il comparto, a dispetto del fatto di doversi confrontare con un sistema mondiale ipercompetitivo, è tra quelli in grado di giocare pressoché alla pari con i principali concorrenti (Usa, Regno Unito, Germania).

Con i dati non c’l rischio di incappare in “vedrità alternative”.

La produzione farmaceutica italiana è cresciuta nel 2016 del 2,3% a quota 30 miliardi, le esportazioni sono aumentate del 6,8% arrivando a pesare, lo scorso anno, il 71% dei ricavi; tra il 2010 e il 2016 l’export in Europa delle imprese italiane del settore ha fatto registrare un balzo del 52%: molto più della Germania (+40%) e della media Ue (+32%), del Regno Unito e della Spagna (+17%) e della Francia (+7%). Infine, ma l’elenco di performance di primo livello potrebbe continuare, l’Italia spicca ai primi cinque posti a livello mondiale per qualità delle pubblicazioni scientifiche, alle spalle di Stati Uniti e Regno Unito e insieme a Germania , Canada e Francia.

Tutti elementi che confermano quanto ribadito con forza non più tardi di due giorni fa (si veda il Sole 24 Ore del 20 giugno): l’Italia e Milano, anche in virtù di questa vocazione radicata e del proprio contributo internazionale in termini di ricerca e innovazione in ambito farmaceutico, hanno tutte le carte in regola per ospitare la sede dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, destinata a lasciare Londra in seguito alla Brexit. Al Pirellone basta collegare le spine dei computer...

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