Economia

Eataly verso i 500 milioni di ricavi, porte aperte a nuovi soci

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ALIMENTARE & DISTRIBUZIONE

Eataly verso i 500 milioni di ricavi, porte aperte a nuovi soci

I cinque anni di Eataly Roma Ostiense sono il pretesto per fare il tagliando alla catena commerciale del food artigianale, sicuramente la prima italiana nel mondo. La società fondata da Oscar Farinetti quest’anno doppierà la boa dei 500 milioni di fatturato e nei 12 mesi che la dividono dal processo di quotazione si dichiara pronta ad accogliere nuovi “compagni di viaggio”, altri azionisti disposti a condividere il percorso di crescita. Nel 2016 la società ha realizzato ricavi per 390 milioni con un debito intorno ai 20 milioni, escludendo i 40 utilizzati quest’anno per liquidare le quote dei soci Coop.

«L’ex air terminal della stazione ferroviaria di Roma - osserva Andrea Guerra, classe 1965, presidente operativo di Eataly - è un palcoscenico straordinario: 17mila mq su quattro piani, dedicati alla bellezza: quella del cibo ma anche quella dell’arte a cui da sempre Eataly dedica attenzione e impegno». In 5 anni le cucine di Eataly Roma hanno ospitato centinaia di chef di trattorie, osterie e ristorantini familiari di Roma e del Lazio, ma anche i più noti chef stellati. Al di là delle sfumature (pure molto importanti), Roma ha numeri monstre: l’anno scorso ha fatturato 50 milioni, con 5 milioni di visitatori.

Rete globale
L’intera rete commerciale di Eataly conta 38 negozi, di cui 16 all’estero. Ciascuno dei punti vendita (eccetto quelli in Medio Oriente e a Seul) ha un tema specifico: dalla musica (Milano Smeraldo) al mare (Yokohama) dalla mobilità sostenibile (Monaco) alla felicità (Copenaghen).
L’anno scorso la catena di ristorazione e distribuzione ha realizzato un rush straordinario. «E quest’anno raccoglieremo i frutti. Nel 2016 abbiamo inaugurato il secondo negozio di New York, Boston, Monaco, Copenaghen, Trento e tre punti vendita negli Emirati. Anche nel 2017 ci sono state e ci saranno altre aperture: a gennaio abbiamo tagliato il nastro a Trieste e a maggio a Mosca. A settembre apriremo a Los Angeles e, a fine anno, a Stoccolma. In agenda abbiamo da 3 a 5 inaugurazioni l’anno».
Programmi di un gruppo globale (con numeri comunicati a volte approssimativi), del quale manca una visione complessiva. Presto però Eataly dovrebbe dotarsi di un bilancio consolidato, anche in vista della quotazione del 2018.

Locomotiva America
«Tra il 2016 e il 2017 - annuncia l’ex top manager di Luxottica - il fatturato degli Stati Uniti dovrebbe raddoppiare ed equivalere a quello dell’Italia». Guerra però non specifica quale sia il giro d’affari dell’Italia.
Però precisa che «i ricavi complessivi del 2016 di Eataly sono appena sotto la soglia dei 400 milioni. Intorno ai 390 milioni. E grazie alle nuove aperture, quest’anno raggiungeremo i 500 milioni».
Sul debito accumulato per finanziare uno sviluppo della rete a passo di carica, Guerra si limita a precisare che è modesto. «Prima dei 40 milioni utilizzati per liquidare i soci Coop - sottolinea - il debito ammontava a una ventina di milioni».
Quanto alla quotazione, il top manager conferma che arriverà nel 2018: aumento di capitale o cessione di quote degli azionisti? «Questo lo vedremo più avanti - risponde -. Ma nei prossimi 12 mesi siamo aperti all’ingresso nell’azionariato di altri compagni di viaggio. La nostra è un’azienda aperta, che desidera il confronto».

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