La Regione Puglia avvia il disegno di legge per l'area di Taranto. Il capo di gabinetto della presidenza della giunta, Claudio Stefanazzi, ha presentato nella commissione Attività produttive il ddl sugli «Indirizzi per lo sviluppo e la coesione economica e sociale del territorio di Taranto». Adesso si svilupperanno tre fasi: ascolto, da parte della commissione presieduta da Donato Pentassuglia, delle parti sociali e dei soggetti interessati alla legge; approvazione del testo, integrato e modificato, dalla stessa commissione; passaggio all’aula del Consiglio regionale per il voto finale.
Il provvedimento, spiega Stefanazzi, ha come obiettivo principale quello di individuare il percorso normativo e progettuale per affrontare in modo organico la situazione in cui versa Taranto. Si parte dai problemi alla base della crisi della città. «La legge regionale va in questa direzione e cerca di anticipare il processo di partecipazione. Per realizzare questo obiettivo è stato istituito un gruppo di lavoro coordinato dal consigliere Gianni Liviano», afferma Stefanazzi.
In prima battuta, si sta lavorando per garantire un supporto delle funzioni tecniche regionali alla progettualità locale che presenta un deficit propositivo. La Regione Puglia, si sostiene, punta molto su questo modello con l’obiettivo di mutuarlo anche in altre aree. Tra le varie iniziative su cui si sta lavorando, la Regione Puglia cita l’istituzione di uno sportello di Puglia Sviluppo, società di promozione regionale, per “accompagnare” le imprese; l’avvio di un programma di valorizzazione del patrimonio culturale e degli attrattori culturali a cominciare dal Museo archeologico nazionale; una presenza più incisiva dell’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione; l’attivazione di un polo per la nautica e la marineria, definiti due asset fondamentali per Taranto.
Per quel che riguarda il polo formativo, che punta a integrare la formazione universitaria con quella specialistica, la Regione Puglia rende noto che si stanno incontrando difficoltà in relazione all’esigenza di disporre una sede adeguata. Gli immobili individuati necessitano infatti di alti costi di ristrutturazione e mancano le risorse. Ma si punta anche sull’introduzione della Zona economica speciale, un’area delimitata a burocrazia zero e con incentivi fiscali per attrarre investimenti, su cui, dopo l’ultimo dl Mezzogiorno, è in corso un approfondimento nella conferenza Stato-Regioni e nella conferenza dei presidenti delle Regioni. Intanto la giunta regionale ha approvato uno schema di convenzione da sottoscrivere con PugliaPromozione, altra agenzia, finalizzato a realizzare iniziative tese al rilancio dell’immagine di Taranto come polo turistico e culturale. Per le attività di programmazione, promozione e comunicazione nel campo del turismo, ma anche per la valorizzazione di Taranto ai fini turistici e culturali, la Regione ha riconosciuto a PugliaPromozione un importo complessivo di 300mila euro.
Nelle audizioni che promuoverà la Regione Puglia in commissione, si capiranno orientamento e proposte di quanti sono interessati alla legge regionale. Da un primo confronto, però, i punti che verranno ribaditi sono: conoscere la dotazione di risorse della legge o comunque i fondi, regionali e non, a cui si potrà accedere; coordinare la legge regionale con gli strumenti messi in campo dal Governo per Taranto. Questo per evitare sovrapposizioni. Con la legge 20 del 2015, Taranto ha infatti un Contratto istituzionale di sviluppo che, riprogrammando oltre 850 milioni di risorse non spese e con la regia del ministro Claudio De Vincenti, sta già intervenendo su infrastrutture portuali, bonifiche ambientali, ammodernamento dei bacini dell’Arsenale della Marina Militare, valorizzazione in chiave turistico-culturale della parte di Arsenale non coinvolta nelle lavorazioni navali, recupero della Città vecchia con il concorso internazionale di idee, ripresa e appalto del progetto del nuovo ospedale. A ciò si aggiungano i 30 milioni per il sostegno alle famiglie in stato di disagio sociale di Taranto, Statte, Massafra, Crispiano e Montemesola (10 per anno per tre anni che saranno gestiti dall’amministrazione straordinaria dell’Ilva) inseriti nella legge 18 del 2017 (Mezzogiorno), i 70 previsti in un biennio per il potenziamento della sanità a Taranto sempre nell’ambito della stessa legge e i 29 che si sbloccheranno come incentivo alle imprese non appena, si presume a luglio, verrà firmato l’accordo di programma.
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