Dal primo agosto 2017 cambia la musica, si diceva a bordo palco fino a qualche mese fa. Il riferimento era all’imminente scadenza (fissata al 31 luglio prossimo) del famoso (o famigerato) accordo Panischi, deal 15ennale da 15 miliardi di vecchie lire che ha tenuto legati, per tutti questi anni, i principali promoter italiani a TicketOne con un vincolo di esclusiva per la vendita online dei biglietti dei concerti da essi organizzati, quota minima del 30% rispetto al totale dei tagliandi messi in circolazione.
A tre giorni dalla scadenza del Panischi, TicketOne da monopolista si è trasformato in leader di mercato: la controllata della tedesca Cts Eventim ha confermato i rapporti commerciali con sette organizzatori rispetto agli otto cui era legata dalla precedente accordistica. «Il 31 luglio - scherza l’ad Stefano Lionetti - andrà a finire che con i nostri dipendenti ci toccherà stappare una bottiglia di spumante. In 15 anni di vigenza di Panischi abbbiamo servito 75 milioni di spettatori, vedendo crescere costantemente il nostro business».
Nell’anno della fine dell’esclusiva, con clienti importanti come Vasco Rossi che si sono rivolti ad altri distributori come Vivaticket, «abbiamo chiuso - prosegue Lionetti - il primo semestre a quota 5 milioni di biglietti distribuiti e 28 milioni di fatturato», per un incremento del 3% sullo stesso periodo dell’anno scorso. «Senza dubbio - per l’ad di TicketOne - è il miglior primo semestre di sempre per l’azienda» che conta 105 lavoratori e nel 2016 ha realizzato un giro d’affari da 50 milioni. Ma è parte di una multinazionale dell’enterteinment da 830 milioni di fatturato e 2.384 dipendenti.
Ticketmaster rimandata... a novembre
Tra i dossier più interessanti c’è sicuramente quello che riguarda Live Nation Italia, costola tricolore della multinazionale americana dei concerti affidata al promoter di lungo corso Roberto De Luca. Da mesi si parlava di un debutto sullo Stivale di Ticketmaster, piattaforma di ticketing del gruppo, già a partire dall’1 agosto e cioè a scadenza avvenuta dell’accordo Panischi. Con i biglietti di Live Nation Italia in mano. Ebbene, il debutto di Ticketmaster è confermato ma slitta nel tempo (si parla di novembre). E Live Nation rinnova allora la partnership con TicketOne con un accordo di medio termine nel quale la società di promoting che organizza i concerti di artisti di primo piano come U2 e Madonna conferisce a quella di ticketing i propri tagliandi con un’esclusiva parziale. Che tiene fuori, insomma, le altre piattaforme di vendita ma lascia aperta la porta a Ticketmaster, quando sarà pronta a distribuire in Italia. Stesso spartito per l’accordo tra TicketOne e Indipendente Concerti, agenzia di promoting di Corrado Rizzotto, roster che spazia da Radiohead a Fleet Foxes, rilevata quest’anno da Live Nation e in via di assorbimento all’interno di quest’ultima.
F&P e Vertigo in via di acquisizione
Si vincolano a TicketOne con un accordo di lungo termine anche F&P Group e Vertigo. Per loro il progetto, come anticipato dal Sole 24 Ore, è comunque più ampio.
Sia per la società che gestisce alcuni tra i maggiori artisti italiani come Ligabue e Biagio Antonacci che per l’agenzia di Imagine Dragons e Caparezza, guidate rispettivamente da Ferdinando Salzano e Andrea Pieroni, con il 2018 si profila l’acquisizione da parte di Cts Eventim che anche qui in Italia intende debuttare nell’attività di promoting. Salzano aspetterà prima la scadenza della partnership con Warner Music, ovviamente.
Da Jovanotti a «Notre Dame»
Resta in habitat TicketOne anche la Trident di Maurizio Salvadori che nel 2018 movimenterà flussi importanti con un tour nei palazzetti di Jovanotti che molto probabilmente farà seguito all’uscita di un nuovo disco. In questo caso c’è in piedi un accordo di medio termine con opzioni di rinnovo. Accordo lungo, invece, con David e Clemente Zard sia per il capitolo Vivo Concerti - società controllata da Warner che cura tra gli altri Biffy Clyro e Thegiornalisti - che per Saludo, l’agenzia gestita dalla famiglia che allestisce musical longseller come «Notre Dame de Paris» e «Beauty and the Beast».
Prosegue la partnership con Di&Gi
D’Alessandro & Galli, società con quartier generale in Toscana guidata da Mimmo D’Alessandro e Adolfo Galli, specializzata in mostri sacri del rock dai Rolling Stones a Bob Dylan, ha un accordo in corso fino all’anno prossimo con TicketOne.
«Con loro - sottolinea Lionetti - prosegue con grande sintonia la collaborazione. Avremo tempo per confrontarci, da qui alla scadenza del contratto, sui contenuti del rinnovo, ma siamo molto ottimisti». Ha scelto invece di non legarsi in esclusiva a nessuna società di ticketing la Barley Arts, agenzia che qui da noi allestisce gli show di Bruce Springsteen e AC/DC. Il patron Claudio Trotta ha più volte sottolineato l’intenzione di muoversi con libertà, a scadenza di Panischi avvenuta. Esempio: rumors di mercato parlano di un ritorno in Italia del chitarrista del boss Little Steven con vendita affidata a Vivaticket, il portale del gruppo Best Union di Luca Montebugnoli.
E Vasco dove va?
Questo lo scenario post Panischi, insomma. Resta comunque un grande interrogativo: chi venderà d’ora in poi i biglietti di Vasco Rossi, l’icona rock italiana per eccellenza? Per il Modena Park è toccato a Vivaticket, sull’onda lunga emotiva del caso secondary ticketing. Adesso si parla di un probabile tour nei palazzetti. Toccherà venderlo a TicketOne, cui Live Nation è adesso di nuovo legata, o a Vivaticket, alla luce dell’ottimo rapporto che lega Montebugnoli a Vittorio Costa, avvocato e manager del Blasco? Staremo a vedere. Dopo tutto, come dice il r0cker di Zocca, «domani un altro giorno arriverà».
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