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    Dossier | N. 13 articoliIl turismo ai raggi x

    Tutti pazzi per l’Italia: turisti stranieri in aumento e grande esodo al via

    Se già nel 2015 e nel 2016 il quadro che si coglieva era molto positivo, il 2017 non lascia adito a dubbi: continua a crescere il turismo in Italia. E l’Italia si afferma come la destinazione preferita dell’estate 2017, con picchi di “gradimento” che riguardano soprattutto Sardegna, Puglia, Sicilia, Liguria ed Emilia Romagna ma viaggiano a ritmi sostenuti anche montagna e città d’arte.

    Questa la fotografia dello Stivale che si coglie dalle prime proiezioni di Federturismo sulla stagione estiva che si approssima al culmine, un periodo dell’anno che dovrebbe essere interessato complessivamente da un flusso di 22 milioni di persone. Nel primo weekend di agosto saranno 13 milioni i vacanzieri in giro per la penisola. Crescono del 3% gli stranieri rispetto all’anno scorso e si tratta prevalentemente di clienti provenienti dai mercati tradizionali come Germania, Francia, Inghilterra e Stati Uniti.

    Positivo anche l’allungamento della stagionalità, supportato da prenotazioni che arrivano fino a settembre. Nell’era delle prenotazioni online, i professionisti del settore riescono comunque a riconquistarsi la scena: si assiste infatti a un incremento del 15% delle prenotazioni advanced booking per i tour operator, mente il turismo organizzato cresce all’insegna di un tasso superiore ai 10 punti percentuali. Tra i mezzi preferiti da chi si mette in movimento si segnala il treno, con passeggeri in aumento del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

    Sul versante dell’outgoing, gli italiani che vanno all’estero prediligono Spagna e Grecia, molto competitive anche per quanto riguarda i prezzi. Chi sceglie il lungo raggio, invece, si concentra su Cuba, Messico e Giappone.

    I PAESI PIÙ ATTRAENTI PER I TURISTI
    Dati in milioni di dollari e variazioni % 2015/2014 (Fonte: Unicredit – Touring club Italiano)

    «È un momento molto positivo per il turismo – commenta Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo – ed è un momento eccezionale per il sistema Italia che beneficia di fattori esterni e di un prodotto competitivo». Tra i fattori esterni, secondo Battisti, «oltre alla ripresa della domanda mondiale, anche i nuovi equilibri geopolitici del bacino mediterraneo con la destabilizzazione dei Paesi come Egitto e Turchia che tradizionalmente erano competitor dello Stivale in quanto a offerta turistica. L’Italia – prosegue il presidente di Federturismo – continua a essere percepita come meta più sicura anche rispetto ad altri Paesi europei bersagliati da attentati».

    Sono tutti temi messi sotto la lente dal Rapporto sul turismo 2017 realizzato da Unicredit in collaborazione con il Touring Club. Uno studio che analizza le principali dinamiche di settore, nel Paese e nel mondo. L’Italia, con 50,7 milioni di turisti stranieri l’anno, si conferma la quinta destinazione mondiale per arrivi internazionali, alle spalle di Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina. Quanto al contributo diretto al Pil, nel 2016 il dato tricolore si aggira sui 77,9 miliardi (4,2%).

    Il settore, però, è per natura trasversale: per questo con l’indotto il valore aggiunto sale a 172,8 miliardi, ovvero il 10,3% del Pil, e il numero di lavoratori impiegati sale a 2,6 milioni. Anche la bilancia dei pagamenti turistica è molto positiva: 13,8 miliardi di euro. Le entrate valutarie di settore sono 39,4 miliardi di dollari, settima performance a livello globale. Viaggi e turismo, sempre dal punto di vista delle entrate valutarie dirette, generano il 4,2% del prodotto interno lordo, percentuale che sale al 10,3% se il discorso si allarga all’indotto: tra i primi dieci Paesi per arrivi internazionali, siamo il quinto dal punto di vista del contributo del settore al turismo.

    Gli arrivi complessivi che interessano il sistema ricettivo italiano sono pari a 113,3 milioni con 58,3 milioni di viaggiatori italiani e 55 milioni di stranieri. Su quasi 193 milioni di presenze straniere, ben il 70% proviene da una decina di mercati: ai primi posti si trovano Germania (53,3 milioni), Francia (13), Regno Unito (12,5) e Usa (11,7). I mercati tradizionali, appunto. Dal 2015, poi, la Cina è entrata nella top 10 dei nostri affezionati clienti, posizionandosi all’ottavo posto con 5,4 milioni di presenze. Frenano i flussi dalla Russia che, dal picco massimo toccato nel 2013 (7,1 milioni), sono progressivamente ritornati ai livelli del 2010 quando le presenze erano poco più di 4 milioni. Ma la destinazione Italia continua a essere venduta molto bene all’estero.

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