Mai così in alto da 10 anni. Per trovare un livello superiore nell’indice di fiducia delle imprese occorre infatti retrocedere a giugno 2007: solo allora il dato è stato superiore rispetto al risultato di agosto 2017, con il “polso” dell’ottimismo delle aziende salito di oltre un punto a quota 107. Bene in particolare il settore manifatturiero e quello dei servizi, mentre arretrano costruzioni e commercio al dettaglio.
Tra le componenti del dato, si registra un aumento delle attese di produzione mentre dal lato degli ordini c’è un lieve arretramento. La crescita del manifatturiero è trainata in particolare da beni di consumo e prodotti intermedi, mentre arretra il livello dei costruttori di beni strumentali, che tuttavia si posizionavano su livelli storicamente elevati.
L’impennata ad agosto è però superiore per l’indice dei consumatori, in aumento da 106,9 a 110,8 punti con tutte le componenti del clima in crescita. Migliorano infatti i giudizi sulla situazione economica del paese, così come i giudizi sul bilancio familiare. In contemporanea tornano a diminuire le aspettative sulla disoccupazione, sensazione corroborata peraltro dalle ultime rilevazioni Istat.
La rilevazione di agosto per imprese e consumatori rappresenta l’ennesimo segnale di recupero dell’economia, dato certificato dall’Istat con lo scatto del Pil nel secondo trimestre (+1,5% su base annua, +0,4% in termini congiunturali), mai così tonico nel confronto annuale da sei anni.
Le ultime rilevazioni di produzione ed export, relative a giugno, vanno esattamente nella stessa direzione, con una crescita delle performance anche oltre le attese: nel primo semestre le vendite oltreconfine lievitano dell’8%.
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