Falsa partenza per l’autostrada della Valtrompia. L’infrastruttura, ritenuta vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo del sistema industriale locale, archivia l’ennesimo slittamento dell’apertura dei cantieri e rimanda il primo scavo all’anno prossimo. Il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, intervenendo l’anno scorso all’assemblea degli industriali bresciani, organizzata per l’occasione nella sede della Beretta, nel cuore della Valle Trompia, aveva annunciato «per giugno, realisticamente, la consegna lavori. Siamo pronti a partire - aveva detto - mancano solo le ultime firme: una grande area industriale come la Valtrompia non può vivere senza connessioni efficaci».
Da giugno si è passati a luglio. Ora si parla di settembre. In realtà, lo stallo durerà almeno tutto il 2017, come confermano fonti vicine all’impresa costruttrice e la stessa Anas.
La ragione è legata al braccio di ferro tra lo stesso costruttore (Salc-Carena) e l’Anas. Il primo lotto è stato messo a bando dall’ente nel 2007 (ma la prima previsione dell’opera risale al 1999), e poi è rimasto congelato a causa della mancata proroga della concessione della Brescia-Padova spa, società che paga l’opera. L’aggiudicazione provvisoria risale al 2012: l’aggiudicazione definitiva (nel frattempo Salc-Carena avevano fatto ricorso al Tar) risale allo scorso 25 aprile, per 155,134 milioni, con un ribasso di circa il 34% sulla base d’asta. Ora resta il nodo sui prezzi: il costruttore ha chiesto un adeguamento e per ottenerlo ha promosso un nuovo ricorso al Tar che, con sentenza del 4 maggio dà ragione al ricorrente. Il 13 giugno Anas si è rivolta al Consiglio di stato chiedendo la sospensione, ma questa possibilità è stata negata il 13 luglio. Bisognerà ora aspettare, come confermano anche gli stessi uffici Anas, il giudizio di merito e il dispositivo, atteso per il 14 dicembre di quest’anno e per i giorni successivi. Da lì in poi, però, per l’autostrada (in realtà si tratta di una bretella autostradale di 4,2 chilometri, senza pedaggio) non sarà discesa: non si esclude un ulteriore ricorso ad altri gradi di giudizio, sempre che Anas, per evitare il danno erariale, non propenda per l’eventualità di rifare la gara da capo.
In questi mesi c'è stato anche il tentativo di coinvolgimento di Regione Lombardia, attraverso il tentativo (fallito) di nomina di un commissario ad acta per sanare la situazione. Alcuni oppositori dell’autostrada, organizzati in comitati, hanno nel frattempo promosso a loro volta un ricorso al Tar, chiedendo una nuova Via, poichè l’attuale, scritta anni fa, risulterebbe nel giudizio dei ricorrenti ormai inadeguata.
«Da tre generazioni - ha spiegato nei mesi scorsi il past president di Aib, Marco Bonometti - chiediamo senza risultato che anche la Valtrompia sia collegata con Brescia e la A4».
In Valtrompia sono concentrati alcuni dei principali distretti della provincia, attivi nella meccanica e nella lavorazione dei metalli. Molte aziende hanno scelto di traslocare a valle in questi anni, stanche delle difficoltà logistiche: tra il 2001 e il 2013 le unità locali sono diminuite del 21,3 per cento. «Ho avviato l’attività in una cantina, a Lumezzane - spiega Baglioni, titolare di un’azienda di robotica industriale -. Ora che i dipendenti sono 54 mi sono trasferito a Nave, a una ventina di chilometri: mi occupo molto di service, sarebbe stato impensabile restare in valle, molti tecnici hanno perso degli aerei per colpa della viabilità». Altri hanno optato per un compromesso: mantenere l’attività in valle, ma spostare i magazzini e la logistica.
Secondo un’analisi del centro studi Aib, dal 2007 a oggi l’occupazione nella Valle è diminuita del 9,7%. Il manifatturiero, in particolare, è calato del 12,2%, ma sono arretrati anche gli occupati legati alle costruzioni e ai servizi.
Dal punto di vista dell’evoluzione demografica - spiega il centro studi - la Valle Trompia appare in sofferenza, a conferma di una attrattività oggettivamente meno spiccata rispetto ad altre aree della provincia. Ciò è riscontrabile dal punto di vista della dinamica demografica: dal 1981 a oggi la popolazione è cresciuta del 10,4%, a fronte di un’evoluzione più intensa nel resto della provincia di Brescia (+24,1%). Allo stesso tempo, la Valle Trompia soffre di un tasso di invecchiamento superiore a quello provinciale: il rapporto tra gli over 65 e gli under 14 è pari a 159,4, rispetto al 143,3 in provincia. Questo fenomeno è relativamente recente, dato che nel 2001 la Valle si caratterizzava per un indice di vecchiaia (107,7) significativamente inferiore a quello provinciale (119,3).
Nonostante tutto, le imprese manifatturiere della Valle hanno saputo reagire e negli ultimi anni hanno espresso performance economiche nel complesso soddisfacenti. I dati, dal 2012 al 2015, raccolti dal Centro Studi Aib sulle 100 realtà manifatturiere più significative del territorio evidenziano una crescita complessiva del valore aggiunto del 9,5%, pur a fronte di un’evoluzione del volume d’affari non particolarmente esaltante.
Secondo uno studio commissionato da Aib al Gruppo CLAS lo scorso ottobre, genererebbe, a lavori completati, un risparmio annuo di oltre 4,5 milioni di ore fra traffico passeggeri e merci, con un beneficio quantificabile in quasi 80 milioni di euro. In trenta anni il valore attuale del risparmio monetizzato ammonterebbe quindi a circa 1,5 miliardi di euro.
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