«Non esiste un divieto assoluto di ingresso degli animali domestici nei supermercati, ma esiste il divieto di contatto tra animali e alimenti, confezionati e non, in modo da impedire qualunque contaminazione, nel rispetto della normativa europea (Regolamento CE 852/2004). Quindi in assenza di idonei accorgimenti, come ultima ratio, l'operatore del settore alimentare puo' optare per il divieto di ingresso degli animali domestici». Lo chiarisce a Radiocor Plus il direttore generale per l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione del ministero della Salute, Giuseppe Ruocco.
Nell'ultima nota inviata agli Assessorati regionali alla sanità a inizio agosto il ministero della Salute ha infatti chiarito che “al fine di assicurare il rispetto di quanto stabilito in particolare all'Allegato II, capitolo IX punto 4, ove si fa riferimento alla necessità - in caso di accesso degli animali domestici ai luoghi dove gli alimenti sono preparati, trattati o conservati - di 'impedire che esso sia fonte di contaminazione', l'operatore del settore alimentare (OSA) ha l'obbligo di stabilire, in autocontrollo, quali siano le potenziali condizioni in cui si può verificare contaminazione degli alimenti da parte degli animali presenti nei locali e adottare tutti gli accorgimenti opportuni, formalizzandoli in procedure scritte di autocontrollo. L'OSA potrà prevedere di vietare l'accesso degli animali soltanto qualora non possa gestire in altro modo il rischio di contaminazione”.
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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