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Dossier Tutto esaurito al Cersaie in attesa dei nuovi spazi

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    Dossier | N. 6 articoliRapporto Industria ceramica

    Tutto esaurito al Cersaie in attesa dei nuovi spazi

    «Prevediamo un’edizione ancora più fortunata delle precedenti. Il successo di Cersaie negli ultimi cinque anni conferma che la formula funziona: il numero dei visitatori (quasi 107mila lo scorso anno) è salito anche in periodi in cui le altre manifestazioni registravano un calo. La buona congiuntura mondiale, la ripresa in atto anche in Italia, ma soprattutto la forte crescita del mercato europeo mi portano a dire che ci sono già in partenza tutti i presupposti per migliorare ulteriormente i risultati del Salone 2016». E se non bastassero le dinamiche economiche generali e la vincente ricetta fieristica è il rinnovato sodalizio con il quartiere espositivo e la città di Bologna a spingere l’ottimismo di Emilio Mussini, presidente commissione Attività promozionali di Confindustria Ceramica.

    La 35esima edizione di Cersaie si aprirà il prossimo 25 settembre con il tutto esaurito di spazi e il record di aziende presenti: 156mila metri quadrati di area espositiva, 869 espositori (di cui 323 esteri da 41 Paesi) e il traguardo di avvicinare quota 110mila visitatori. L’evento bolognese si conferma non solo la più importante vetrina su scala internazionale per l’industria ceramica e riferimento chiave per gli operatori della distribuzione e della posa, ma un appuntamento imperdibile per un pubblico molto più vasto di professionisti legati al mondo della progettazione e del design a 360 gradi (progettisti e designer rappresentano quasi un terzo dei visitatori). «La forza di Cersaie – spiega Mussini – è stata la capacità di avvicinare target di interlocutori diversi attraverso workshop, concorsi, mostre, e di trasformare radicalmente l’immagine della piastrella, che da superficie ceramica è diventata materiale protagonista nella progettazione edilizia. Oggi chi si occupa di design non può prescindere dall’aggiornarsi su ciò che sta accadendo alla superficie ceramica e non può quindi mancare al salone bolognese».

    Complice della trasformazione è stato l’avvento delle grandi lastre e degli spessori sottili, che cinque anni fa erano avanguardia di nicchia e oggi invece sono una tecnologia consolidata e affidabile, con numerose installazioni a testimoniare bellezza e versatilità del materiale. Le imitazioni di legni, marmi e graniti, grazie anche alle dimensioni enormi delle lastre, non permettono quasi più di distinguere il falso dal vero. Inoltre - spiegano operatori del settore - vengono garantite prestazioni tecniche addirittura superiori ai materiali riprodotti, assicurando nel contempo anche una maggiore sostenibilità ambientale, perché la piastrella è un prodotto riciclabile. «Cersaie è la vetrina e il contenitore che integra e riflette questa valenza tecnologica, estetica e anche etica del prodotto ceramico che ha reso noi ceramisti – prosegue Mussini, ad di Panariagroup - interessanti per una platea variegata di utenti. È l’appuntamento in cui il made in Italy dimostra la sua capacità di anticipare le tendenze mondiali».

    Gli stand sono ogni anno più ampi e rinnovati e le iniziative che favoriscono il dibattito e l’approfondimento con i professionisti sempre più ricche. Segue la tradizione il calendario di eventi, a cominciare dal convegno economico inaugurale, quest’anno focalizzato su “Sostenibilità e competitività della manifattura europea nel contesto internazionale” (tra gli ospiti il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia). Il programma culturale “Costruire, abitare, pensare” dedicato all’architettura e al design, alla sua nona edizione, vedrà sul palco quest’anno Sebastián Irarrázaval, Elisa Valero Ramos e Diébedo Francis Kéré. Confermati anche la “La città della posa” con approfondimenti su tecniche e tecnologie di installazione, i Caffè della stampa, il progetto “Cersaie disegna la tua casa” in collaborazione con le testate dell’arredamento. New entry la mostra “Mille Luci”. Altra novità di questa edizione è il ritorno in grande stile dell’arredobagno con due padiglioni dedicati e personalizzati (una nuova veste grafica rende gli spazi meglio identificabili) e 197 aziende espositrici.

    A consolidare la leadership di Cersaie è infine il legame sempre più saldo con la città in cui si svolge il salone, che ospiterà quest’anno nelle vie del centro la prima edizione vera e propria di Bologna Design Week, dopo l’edizione zero del 2016. «Abbiamo rinnovato il contratto con BolognaFiere fino al 2020 perché abbiamo la certezza che, chiusa questa edizione, si apriranno i cantieri dei nuovi padiglioni e già dal 2018-2019 potremo realizzare sul territorio una fiera ancora più importante. Gli spazi espositivi di Cersaie sono completamente esauriti - ricorda Mussini - con lunghe liste d’attesa soprattutto per gli espositori esteri, perché cerchiamo di privilegiare i ceramisti italiani. Bologna sta facendo un grande sforzo sia per migliorare i servizi sia per partecipare attivamente e sinergicamente alla settimana fieristica. Sono convinto che il binomio Cersaie-Bologna darà frutti sempre migliori negli anni a venire».

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