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Mediaset dà a Gianni Morandi il ruolo di «anti-Fazio»

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TELEVISIONE

Mediaset dà a Gianni Morandi il ruolo di «anti-Fazio»

È a Gianni Morandi che Mediaset affida il ruolo di «anti-Fazio». Non come cantante in realtà, ma come protagonista di una fiction – dal titolo “L’Isola di Pietro” – che partirà domenica su Canale 5. Per sei puntate, un mese e mezzo, è sull’artista bolognese – che torna alla fiction dopo 17 anni – che il Gruppo di Cologno punterà, giocando comunque questa scommessa sul genere oltre che sul personaggio, con una fiction prodotta da Lux Vide, la casa di produzione di Matilde e Luca Bernabei, la cui firma è su prodotti di successo come “Don Matteo” o “I Medici”.

Insomma, una scommessa su vari fronti quella di Mediaset: per il duello che vedrà “L’Isola di Pietro” impegnata contro il “Che Tempo che fa” di Fabio Fazio, senz’altro uno dei programmi di punta della stagione 2017-2018 della Rai. Ma è una scommessa anche perché questa sfida è nei fatti affidata al genere fiction che se da una parte è ormai da considerare un cavallo di battaglia dell’offerta Tv – lineare come on demand – dall’altra parte è un genere che sicuramente nell’ultima stagione non ha dato grandi soddisfazioni al Gruppo di Cologno.

«Più che di una scelta “contro” la programmazione di una rete concorrente, vorrei far presente che abbiamo pensato in maniera mirata a un’offerta “per” il nostro pubblico», ha replicato Giancarlo Scheri, direttore di Canale 5, durante la conferenza stampa di presentazione . «È chiaro che una serata senza la fiction su una grande rete generalista è una scelta. Noi abbiamo fatto una valutazione opposta e abbiamo deciso di proporre questo bellissimo prodotto laddove riteniamo che ci sia più voglia di racconto».

Fatto sta che il Gianni nazionale – nei panni di un pediatra vedovo alle prese con una storia ambientata sull’isola di Carloforte in Sardegna, in cui si mescolano affetti, buoni sentimenti e un passato “a sorpresa” – si troverà duellare con il “Che tempo che fa” spostato ad hoc su Rai 1 da Rai 3 per questa stagione. Il programma di Fabio Fazio partirà, sempre il 24 settembre, dopo un’estate arroventata da polemiche sul cachet del conduttore che ha dichiarato, in una recente intervista, che il suo compenso sarà di 8,96 milioni per 4 anni. A questa somma andrà però aggiunto il corrispettivo che la Rai garantirà alla società di produzione che sarà “L’Officina”: realtà partecipata da Magnolia e dallo stesso Fabio Fazio, titolare del marchio “Che tempo che fa”. Comunque la polemica che ha colpito il conduttore ligure in quanto beneficiario di una deroga al tetto dei 240mila euro sui compensi per prestazioni di natura artistica in vigore in Rai è stata virulenta. Si vedrà se e come questo potrà impattare sugli ascolti.

A produrre la serie che andrà in onda su Canale 5 invece sarà, come detto, la Lux Vide, che con questo prodotto torna a lavorare con Mediaset staccandosi da una Rai che negli ultimi anni ha avuto grande soddisfazione da sarie tv come “Don Matteo”, “I Medici” o “Che Dio ci aiuti”, solo per fare qualche nome. «Quello cui puntiamo – afferma l’ad Luca Bernabei – è un prodotto sempre più internazionale». Non a caso Lux Vide – che fra gli azionisti vede, oltre alla famiglia Bernabei con la maggioranza, la Prima Tv spa di Tarak Ben Ammar e Fondazione Scienza e Fede, una società del Vaticano – sta creando nuove linee di prodotto per Netflix e Amazon con una serie di titoli su grandi generi, «girati in Italia ma prodotti in lingua inglese», ha precisato la presidente della Lux Vide Matilde Bernabei.

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