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Farmindustria: «Milano può avere l’Ema. Se va a…

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Dossier Ema

Farmindustria: «Milano può avere l’Ema. Se va a Bratislava l’agenzia è finita»

Le isituzioni milanesi tengono gli occhi puntati su Bruxelles, per vincere la partita del trasferimento dell’Ema, l’agenzia europea del farmaco che dopo la Brexit dovrà essere trasferita da Londra in un’altra capitale. Ma il timore di politici e industriali è soprattutto che a prevalere siano le logiche geopolitiche e non quelle di merito, basate sulla valutazione tecnica del dossier.

Il governo italiano si dice certo di avere in mano un dossier di candidatura molto forte, di qualità pari a quello di poche altre città: Amsterdam, Barcellona e Vienna. Ma ora il timore è che il Consiglio europeo possa utilizzare questa competizione per riequilibrare il peso politico tra paesi dell’Ovest e dell’Est, affidando a questi ultimi la sede di un’Authority, che ancora non hanno. Da qui, appunto, l’ipotesi Bratislava, che tra i paesi dell’Est sarebbe quella più forte, seppure poco concorrenziale con quelli dell’Ovest per ragioni logistiche e di qualità della vità.

Nel mondo dell’industria farmaceutica c’è preoccupazione. «Se l’agenzia dovesse essere assegnata a Bratislava sarebbe finita». Così il
presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi a Bruxelles, a margine della presentazione alla comunità internazionale della candidatura di Milano, che corre contro altre 18 città Ue.
La capitale slovacca non è secondo lui «una sede che consentirebbe il
trasferimento della maggior parte dello staff», pertanto «l’Ema
non esisterebbe più. E questo, da cittadino, mi preoccupa, perché dall’agenzia passa la sicurezza dei farmaci. È una questione che i politici dovrebbero porsi quando voteranno».

Per quanto riguarda la rivale Barcellona, Scaccabarozzi sottolinea i rischi delle spinte autonomiste che in Spagna si stanno rafforzando. E tuttavia sottolinea la validità di tutte queste 4 candidature provenienti dal continente europeo.

Ieri il sindaco di Milano Giuseppe Sala, dopo la presentazione ufficiale del dossier alle istituzioni europee, ha espresso le stesse preoccupazioni, parlando di rischio di «inciuci politici», e sottolineando al contempo di avere in mano «il miglior dossier». La forza di Milano (così come Barcellona) consiste tra le varie cose nell’avere già pronta una sede per i circa 900 funzionari dell’Ema. Si tratta di Palazzo Pirelli, noto come Pirellone, dove oggi si trova il consiglio regionale lombardo. Nel dossier vengono valorizzati anche altri punti: la buona connessione di aeroporti e stazioni, la presenza di scuole internazionali nel territorio (considerando che i funzionari Ema dovranno in molti casi spostarsi con le famiglie) e la qualità della vita, con alti standard di sicurezza.

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