Settembre conferma l’altalena dell’inflazione per i consumatori italiani: dopo il rialzo dei prezzi di agosto (+0,3% su base mensile e +1,1% su base annua), l’Istat rileva per questo mese una diminuzione su base mensile (-0,3%) e un aumento su base annua che si ferma all’1,1%, come in luglio. La lieve frenata, spiega l’istituto di statistica in una nota, è da imputare soprattutto al ribasso dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,7% dal +4,4% di agosto) e dei cosiddetti beni energetici regolamentati (+2,9% da +5%), in parte compensato dal rialzo dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, la cui crescita si porta a +2,2% (da +0,7% del mese precedente.
Le categorie merceologiche
Se su base mensile l’inflazione è in diminuzione, raddoppiano tuttavia i rincari dei prodotti che riempiono il cosidetto «carrello della spesa», ovvero beni alimentari, per la cura della casa e della persona, che in settembre hanno registrato un aumento dello 0,5% rispetto ad agosto e dell’1,2% rispetto al settembre 2016 (era +0,6% ada agosto, rispetto ad agosto 2016). Un’accelerazione dovuta soprttutto al rialzo dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, la cui crescita si porta al 2,2% (dallo 0,7% del mese precedente) e in particolare dei vegetali freschi (+6,5% su mese, +5,1% su anno
Il rallentamento di settembre è dovuto in parte a fattori stagionali: è il caso delle diminuzioni congiunturali che riguardano i prezzi dei trasporti (-2,3%) e delle voci relative a ricreazione, spettacoli e cultura (-2,0%) . Viceversa, risultano in aumento quelli di comunicazioni (+0,9%), prodotti alimentari e bevande analcoliche, istruzione (+0,5% per tutte e due le divisioni), servizi ricettivi e di ristorazione (+0,3%) e abbigliamento e calzature (+0,2%). Le restanti divisioni di spesa segnano variazioni su base mensile comprese tra +0,1% e zero rispetto ad agosto 2017.
Nonostante il rallentamento della crescita, su base annua i prezzi risultano in aumento nella maggior parte delle voci di spesa degli italiani, che si trovano a spendere di più soprattutto per i trasporti, i servizi ricettivi e di ristorazione, ma anche per l’abitazione e le bollette. In calo sono soltanto i costi per le comunicazioni e per l'istruzione.
In Europa inflazione stabile
A settembre il tasso di inflazione annuale nella zona euro si attesta a quota 1,5%, stabile rispetto ad agosto. E' la stima flash di Eurostat. A luglio e giugno era all'1,3%, a maggio all'1,4%, ad aprile all'1,9%. A settembre 2016 era allo 0,4%. L'energia e' attesa avere il tasso di crescita annuale più elevato: 3,9% rispetto a 4% ad agosto. Seguono alimentari, alcol e tabacchi (1,9% dopo 1,4%), servizi (1,5% dopo 1,6%) e beni industriali non energetici (0,5% come ad agosto). Il comunicato con I dati finali sara' pubblicato il 17 ottobre.
L’allarme dei consumatori
Non si fa attendere la reazione delle associazioni dei consumatori: «Il livello dell’inflazione registrato dall’Istat a settembre comporta ricadute per le famiglie, in termini annui, di 333,16 euro in più», dicono da Federconsumatori. «Ciò che continua a destare in noi estrema preoccupazione è il fatto che l’incremento dei prezzi avviene in forte contrasto con l’andamento dei redditi delle famiglie – dichiara il presidente Emilio Viafora –. Queste ultime si trovano ancora in forte crisi e l'elevato tasso di disoccupazione ancora esistente non lascia intravedere margini per la decisa ripresa occupazionale di cui il Paese avrebbe forte bisogno».
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