Buoni pasto? Sì grazie. E, possibilmente, in formato digitale. È uno dei benefit aziendali più apprezzati da imprese e dipendenti e – grazie alle nuove tecnologie e alla nuova normativa che ne amplia il raggio d’azione e ne facilita utilizzo e cumulabilità – la sua adozione è in forte crescita. Secondo una ricerca Doxa per Sodexo Benefits&Rewards Services, dal 2010 a oggi le imprese che offrono i buoni pasto ai propri lavoratori sono aumentate del 77%, raggiungendo le 75.450 unità.
Sono grandi gruppi, ma anche piccole e medie imprese, sono concentrate soprattutto al Nord, ma il tesso di crescita più elevato si registra nelle regioni meridionali. Un po’ di numeri: in cima alla classifica si trova la Lombardia, con 23.200 aziende, seguita da Veneto, Lazio ed Emilia Romagna. Ma sono le Marche la regione che ha accelerato di più nella crescita (+455% di aziende erogatrici tra il 2010 e il 2017). A seguire Puglia, Sardegna, Veneto Campania.
Altra novità è l’introduzione del buono pasto elettronico che, ormai, risulta adottato dal 24% degli utilizzatori. «Un esempio di come la digitalizzazione dei servizi sia arrivata anche nel mondo degli employee benefit a vantaggio di imprese e organizzazioni – fa notare Sergio Satriano, managing director di Sodexo Benefits&Rewards Services – consentendo di risparmiare tempo, moltiplicare punti di contatto e interazione tra gli attori coinvolti, garantire una maggiore sicurezza e abbattere i costi di spedizione». La digiltalizzazione del buono pasto, infatti, non ha modificato soltanto il formato di quetso benefit (da cartaceo a virtuale), ma anche i rapporti con i fornitori: secondo la ricerca, il 54%delle aziende ordina in genere i meal voucher attraverso canali digitali. In particolare, il canale più utilizzato è il web (36%), seguito dalla posta elettronica (18%). Solo l’11% ricorre a un rappresentante locale e il 5% al telefono.
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