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La stretta sugli Npl: Per M.T. una batosta per le aziende già…

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La stretta sugli Npl: Per M.T. una batosta per le aziende già in difficoltà

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

«Oggi gli istituti di credito non passano ai raggi X il patrimonio di una azienda, si concentrano invece con maggiore attenzione sulla situazione finanziaria. E per una impresa che attraversa una fase di difficoltà, con scarsa liquidità, diventa sempre più difficile ottenere un finanziamento a un tasso ragionevole, soprattutto per fare investimenti».

Gianluca Marchetti è il presidente di M.T., azienda di San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini, che opera nel settore metalmeccanico – produce portautensili motorizzati per torni a controllo numerico – e che, con un centinaio di dipendenti, chiuderà il 2017 con un fatturato di 18 milioni di euro, con un incremento del 30% rispetto allo scorso anno.

Le piccole dimensioni non hanno impedito all’azienda romagnola di ritagliarsi un profilo internazionale. L'80% del fatturato è infatti generato dalle esportazioni, in Europa ma non solo. M.T., che dispone di uno stabilimento di 10mila metri quadrati, è infatti presente in Giappone, in Corea del Sud, in Russia e negli Stati Uniti, grazie prevalentemente ad accordi con rivenditori locali e a una nuova filiale commerciale da poco aperta a San Pietroburgo per presidiare un mercato considerato sempre più strategico per sostenere l'espansione oltreconfine.

Per Marchetti il rapporto con le banche non è fonte di problemi ma la situazione, spiega, è molto diversificata. «Noi abbiamo una buona solidità finanziaria – prosegue – e questo ci avvantaggia, ci permette di accadere al credito con relativa facilità. Generalmente non passa più di una settimana dal momento in cui facciamo richiesta di un finanziamento a quando ci viene concesso. Ma in generale la fase è difficile. Le banche sono corse ai ripari dopo aver allargato molto, in passato, le maglie dell’erogazione del credito, le sofferenze sono nettamente aumentate ed è cresciuta la prudenza».

A farne le spese, secondo il presidente di M.T., «sono in primo luogo le imprese che hanno una certa debolezza finanziaria. Allora i tempi si dilatano. Possono passare anche due mesi prima che un istituto di credito dia una risposta all'azienda. Due mesi per una impresa sono tanti e quasi sempre i tassi non sono affatto vantaggiosi».

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