Economia

Golinelli dona a Bologna la cittadella rinascimentale da 24 milioni di euro

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FILANTROPIA

Golinelli dona a Bologna la cittadella rinascimentale da 24 milioni di euro

(Ph Rodolfo Giuliani)
(Ph Rodolfo Giuliani)

Il Centro Arti & Scienze Golinelli, un edificio translucido di cubi che riflettono la luce di giorno e la sera si illuminano – progettato dall’architetto Mario Cucinella, 700 metri quadrati di spazi per 3 milioni di investimento – inaugurato ieri a Bologna è solo un altro tassello del puzzle che l’imprenditore-filantropo Marino Golinelli ha iniziato a immaginare trent’anni fa per la sua città, che ha nutrito il piccolo laboratorio Alfa Wasserman da lui fondato nel 1948 fino a farlo diventare una multinazionale farmaceutica, AlfaSigma, da un miliardo di euro di fatturato e quasi 3mila dipendenti. In un quartiere “contemporaneo” (termine che Cucinella preferisce alla dizione “periferia”) nascerà la prima cittadella rinascimentale per la cultura industriale, 14mila metri quadrati di spazi tra arte, scienza, scuola ricerca e impresa, un investimento complessivo (e personale) di 24 milioni di euro per valorizzare il genius loci bolognese.

Dopo aver creato nel 1988 l’omonima fondazione, Golinelli ha iniziato a plasmare materialmente due anni fa il suo «sogno», aprendo l’Opificio Golinelli nell’ex area industriale delle ex fonderie Sabiem, 9mila metri quadrati e 12 milioni di investimento. Per offrire a studenti, insegnanti e cittadini una “cittadella per la conoscenza e la cultura”: l’anima più scientifica e didattica del progetto. Ieri, proprio di fronte all’ingresso dell’Opificio, è partito il secondo step, «un padiglione per la contaminazione dell’arte con la scienza, non un museo, non uno studio, ma un’accademia dove i giovani possono trovare le basi per immaginare il futuro», spiega il 97enne imprenditore, che ha anche annunciato di voler devolvere un’altra parte del suo immenso patrimonio a Opus 2065, i l programma cinquantennale per innovare formazione, ricerca e imprenditoria italiana con uno sguardo sempre di lunghissimo termine. Programma cui il filantropo ha già devoluto 85 milioni di euro.

Il presidente della Fondazione Golinelli Andrea Zanotti con l'imprenditore-filantropo Marino Golinelli (Ph Rodolfo Giuliani)

Dietro all’Opificio sono però già al lavoro le ruspe, per spianare altri 9mila metri quadrati (e altri 9 milioni di investimenti) dove sorgeranno il prossimo anno un incubatore, un acceleratore e il polo di alta formazione e ricerca. «L’idea di futuro che abbiamo in mente – spiega il presidente della Fondazione Golinelli, Andrea Zanotti – non prevede più distinzioni tra parte ideativa, sperimentale e produttiva e i luoghi dello studio, dell’esperimento e della manifattura si dovranno integrare per sostenere la velocità del cambiamento in cui siamo immersi». Da qui il nuovo ecosistema rinascimentale, ancora in itinere, ma dove già tra un mese partirà la prima scuola in Italia di dottorato in Data Science and Computation che punta a diventare un’eccellenza a livello internazionale nel campo di Big Data, della bioinformatica e dell’industria 4.0, grazie alla collaborazione tra Fondazione Golinelli, Alma Mater, Politecnico di Milano e centri di ricerca quali Cineca, Cnr, Infn, Istituto italiano di tecnologia e Isi Foundation.

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