Economia

Le terme italiane ripartono e puntano sul business sanitario

  • Abbonati
  • Accedi
industria del benessere

Le terme italiane ripartono e puntano sul business sanitario

(Marka)
(Marka)

Un nuovo piano di rilancio per l’industria italiana delle terme. Lo chiedono gli operatori del settore, riuniti ieri a Lacco Ameno, nell’isola di Ischia, in occasione della convention promossa da Federterme.

«È di fondamentale importanza – dice il presidente di Federterme, Costanzo Jannotti Pecci – migliorare e adeguare i servizi termali alle esigenze dei cittadini e contenere i costi per il sistema, in collaborazione con i ministeri della Salute e dell’Istruzione e della Ricerca, oltre che con gli assessorati alla Salute delle Regioni». Per Jannotti Pecci, in Italia abbiamo un’industria termale di eccellenza, ma deve essere valorizzata: «Pensiamo che vada sostenuta e potenziata la componente sanitaria, visto che l’efficacia delle cure termali è riconosciuta da prestigiosi organismi internazionali».

Il settore termale, dopo la pesante recessione registrata nel periodo 2011-2013, nel successivo triennio ha evidenziato un parziale recupero della produzione e del giro d’affari. Nel 2016 il valore aggiunto prodotto dal comparto si è attestato a 581 milioni di euro, segnando un incremento del 3,1% rispetto all’anno precedente. I ricavi totali sono invece cresciuti dell’1,3% a prezzi correnti, avvicinandosi alla soglia dei 731 milioni. Secondo l’elaborazione di Federterme su dati Global Wellness Institute, nel 2015 l’Italia (con un fatturato degli stabilimenti idroterapici pari a 1,5 miliardi) si colloca al secondo posto in Europa dietro la Germania (6,1 miliardi). A livello mondiale, invece, il nostro Paese è al quinto posto dopo Cina, Giappone, Germania e Russia.

Secondo gli imprenditori del settore termale, andrebbero incrementate, per esempio, le cure preventive con acque termali, e dovrebbe essere riconosciuto il valore del wellness. E ancora, il turismo sanitario, che ha un alto impatto sull’economia dei luoghi, andrebbe favorito consentendo e semplificando le cure per stranieri, attraverso i rimborsi dei rispettivi sistemi sanitari nazionali. «Chiediamo – dice Jannotti Pecci – l’esclusione del settore terme e imbottigliamento dal rispetto della legge Bolkestein. Ma ci vuole un intervento chiaro del Parlamento italiano».

La scelta di Ischia come sede della convention ha anche lo scopo di riaccendere i riflettori sull’isola colpita il 21 agosto dal terremoto, che ha danneggiato in particolar modo i Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno. Una scelta fatta anche per testimoniare l’attenzione di Federterme per l’Isola Verde e, precisa il presidente di Federterme, la fiducia nell’immutata capacità di accogliere del territorio ischitano e in particolare delle sue strutture alberghiere e termali.

L’appuntamento precede il Giubileo della Femtec (World Federation of Hydrotherapy and Climatotherapy), evento celebrativo degli 80 anni della Federazione mondiale del termalismo – fondata a Milano e attualmente presieduta dall’italiano Umberto Solimene – che riunirà da oggi al 20 ottobre, sempre a Ischia, esperti provenienti da tutto il mondo.

© Riproduzione riservata