Economia

Dalla farmaceutica al turismo: con Ema un indotto di 1,7 miliardi

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l’impatto economico

Dalla farmaceutica al turismo: con Ema un indotto di 1,7 miliardi

L’impatto economico e più evidente sarebbe quello sull’industria farmaceutica italiana e lombarda, che rappresenta da sola il 60% della produzione nazionale nel comparto. Ma l’eventuale presenza a Milano dell’Agenzia del farmaco europea, la cui assegnazione sarà decisa lunedì prossimo a Bruxelles dal Consiglio per gli affari generali, avrebbe effetti diretti e indiretti anche su altri settori dell’economia territoriale e nazionale.

Innanzitutto, la spesa complessiva annua dell’Agenzia stessa, che ha un budget annuale di 325 milioni di euro, in gran parte destinate alla gestioni ordinaria della struttura, dagli stipendi ai servizi. L’Ema conta al momento quasi 800 dipendenti che, nel caso di vittoria di Milano sulle altre 19 candidate, dovrebbero trasferirsi nel capoluogo lombardo con le loro famiglie, mentre le stime parlano di un indotto occupazionale di oltre 900 unità. Secondo uno studio effettuato dall’Università Bocconi, i consumi di queste famiglie potrebbero raggiungere un valore complessivo di quasi 40 milioni di euro l’anno, mentre le ricadute dirette sulle imprese che intratterrano rapporti di lavro con Ema potrebbero superare i 30 milioni l’anno.

Non è poi da sottovalutare l’indotto turistico generato dall’Agenzia, che ogni anno organizza almeno 500 eventi, che si stima potrebbero portare a Milano circa 60mila visitatori professionali l’anno: considerando la spesa media giornaliera dei turisti d’affari a Milano, si arriva a un indotto turistico complessivo superiore ai 25 milioni di euro. Senza contare l’effetto volano sull’immagine della città e la sua notorietà a livello internazionale.

L’impatto più significativo sarebbe però quello che l’Agenzia porterebbe sul settore della farmaceutica e il suo indotto. L’Italia vanta la seconda industria farmacetutica in Europa in termini di produzione, con un valore di circa 30 miliardi di cui oltre il 70% destinato all’export e il 60% concentrato in Lombardia. Parliamo di un settore che dà lavoro a oltre 60mila persone, di cui 28mila in Lombardia. Praticamente tutte le multinazionali del farmaco sono già presenti sul territorio con strutture logistiche o comemrciali qualificate. ma la presenza di Ema avrebbe il vantaggio di portare qui anche laboratori e parte della produzione di questi gruppi, con una crescita totale degli investimenti stimata attorno all’8%.

Sommando tutti questi fattori, le stime più attendibili parlano di un indotto di 3mila nuovi posti di lavoro e un impatto economico tra 1,7 e 1,8 miliardi di euro. Qualcuno azzarda la cifra di 2 miliardi. In ogni caso, un valore non trascurabile per l’economia italiana e, soprattutto, per il prestigio e e la rilevanza internazionale del Paese e della sua industria farmaceutica.

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