Economia

Contro lo spopolamento, accordo tra Belmonte e London Met University

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RIQUALIFICAZIONE URBANA

Contro lo spopolamento, accordo tra Belmonte e London Met University

La rigenerazione urbana, l’inclusione sociale, l’educazione non formale, il riuso, l’agricoltura di comunità. Gli studenti della London Metropolitan University portano il futuro in un piccolo comune del Tirreno Cosentino. Seminano innovazione per costruire un nuovo modello di sviluppo che sia di ispirazione per le altre aree interne della Calabria, che rappresentano il 78% dei comuni, la metà della popolazione e il 79% della superficie della regione.
Con Re-imaging Belmonte, un gruppo di iscritti della facoltà di architettura, prossimi alla laurea (tra cui inglesi, francesi, ungheresi, egiziani, bulgari), sperimenta nuove soluzioni per ridare vita a un borgo a rischio di spopolamento: un'iniziativa internazionale che coinvolge docenti, Comune e alcune associazioni del territorio. E che è stata formalizzata con un protocollo d’intesa: l’accordo tra l’università inglese e il piccolo municipio calabrese sancisce una collaborazione di tre anni. Scambi culturali e nuove visioni, strategie, progetti per ricostruire il tessuto urbano e quello sociale. Anche l’economia, con un occhio attento al paesaggio, risorsa straordinaria per un territorio che si sviluppa tra Monte Cucuzzo e gli scogli di Isca, oasi marina del Wwf. Prevista una stretta collaborazione con l'Università della Calabria di Rende e quella Mediterranea di Reggio Calabria.

«Belmonte ha da tempo avviato un processo di cambiamento – spiega Franco Bruno, sindaco al quinto mandato – investendo in progetti di sviluppo locale. Dalla fine degli anni ’80 in poi ci siamo innanzitutto preoccupati di risanare i nostri conti. Oggi siamo un comune in pareggio, che è diventato meta di studio e di ricerca. Un modello per il territorio».

Così, quando poco più di un anno fa è arrivata Rita Elvira Adamo, calabrese di origini, con il suo gruppo de “La rivoluzione delle seppie”, il terreno era fertile: all'ultimo anno di Architettura alla London Metropolitan University, designer e curatrice d'arte, Rita ha organizzato i primi laboratori estivi su ripopolamento e inclusione sociale, invitando a partecipare colleghi e professori (Sandra Denicke Polcher e Jane Mc Allister) del suo ateneo. Il risultato è stato un piano di rinascita entusiasmante che è proseguito anche durante l'inverno nel vicino comune di Amantea con il Seppie Lab: uno spazio sperimentale di integrazione e aggregazione culturale e creativa, che coinvolge anche i rifugiati, gestito dal parigino Florian Siegel. Un luogo che ridisegna il territorio fornendo risposte a nuovi bisogni sociali.

«Abbiamo esplorato ogni angolo di Belmonte, abbiamo scelto il nostro punto di vista e di interesse e su quello stiamo sviluppando un'idea - spiega Rita – Molti di noi prepareranno la tesi proprio sulla rinascita di questo borgo, coniugando tradizioni locali, innovazione, multiculturalismo. Trasformando criticità in occasioni». Una visione del territorio nuova, condivisa anche dagli animatori dell'Ex Convento, residenza artistica di Paola Scialis e Stefano Cuzzocrea, che produce e sostiene eventi, spettacoli teatrali, festival e progetti didattici: la bellissima struttura del ‘600, che domina il paese vecchio, ha ospitato i primi workshop della London Met e continua a rivitalizzare il territorio, richiamando un pubblico internazionale. L'ultimo appuntamento è stato “Border, rifugi d'aria”: filosofi, innovatori culturali, fiabe e marionette, per esplorare il tema del margine e del confine.

Fra i primi a scongiurare il rischio di spopolamento del borgo calabrese anche Pino Suriano con il suo albergo diffuso: quattro anni fa, con un investimento di 1 milione di euro, l’imprenditore ha recuperato 14 abitazioni del centro storico per un totale di circa 50 posti letto. Un’operazione che ha richiamato tedeschi, scandinavi e soprattutto argentini in cerca di ascendenze. Inserendo Belmonte nel nuovo circuito del turismo genealogico. Un segmento al quale la Calabria guarda con attenzione: qualche settimana fa la Regione ha partecipato alla Fiera internazionale del turismo dell’America Latina a Buenos Aires promuovendo i tour del ritorno alle origini.

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