Spingere le bambine e le ragazze a studiare le materie scientifiche per «giocare da protagoniste nel settore dell'industria digitale». Il messaggio arriva da Maria Elena Boschi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. «Questo settore è molto attraente per le donne - spiega intervenendo alla prima giornata del progetto #Shemeansbusiness di Facebook - perché permette di conciliare la vita familiare con la vita lavorativa e allo stesso tempo di avere un buon livello salariale».
Secondo Maria Elena Boschi bisogna iniziare fin dalle scuole elementari a “incuriosire” le bambine allo studio delle materie scientifiche perché «solo il 38 per cento delle ragazze al momento della scelta universitaria sceglie una materia scientifica». «La piena partecipazione delle donne nel settore dell'Ict porterebbe - ha spiegato Boschi - un aumento del Pil europeo di 9 miliardi all'anno». Ma non si tratta solo di economia: «È anche una questione culturale, le donne devono essere messe in condizione di partire dallo stesso livello degli uomini. Ad oggi la piena parità occupazionale è ancora lontana, senza interventi del governo servirebbero due secoli».
L’evento digitale
Quello di Roma a cui ha partecipato Maria Elena Boschi è stato il primo di una serie di incontri organizzati da Facebook e che si svolgeranno nei prossimi mesi in tutta Italia: l'obiettivo è di aiutare le donne imprenditrici a utilizzare i social network per far crescere il proprio business. Durante i seminari pratici le imprenditrici hanno la possibilità di scoprire come aprire una pagina Facebook (ma anche Instagram) legata alla propria attività ma anche come promuoverla, come verificare se la strategia comunicativa sta funzionando, quali “trucchi” utilizzare per migliorare le performance dei propri post. “In Rete bisogna riuscire a catturare l'attenzione degli utenti in massimo 3 secondi - ha spiegato la tutor Astrid D'Eredità -, per questo è importante scegliere con cura le immagini che utilizziamo sui social”.
Leva web per le Pmi femminili
Il progetto #SheMeansBusiness in Italia viene realizzato da Facebook in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale, l'associazione no-profit che si occupa di innovazione, istruzione e inclusione. «Con #SheMeansBusiness Facebook dimostra il proprio impegno ad aiutare la crescita economica del Paese - spiega Laura Bononcini, responsabile delle relazioni istituzionali di Facebook in Italia -. Qui le piccole e medie imprese rappresentano la spina dorsale dell'economia italiana e tra queste, una su cinque, il 21,8%, è un'impresa femminile». Il 50 per cento delle donne che si sono già iscritte al progetto è rappresentato da imprenditrici, mentre l'altro 50 per cento vuole diventarlo e spera di trovare nei social un alleato.
Nonostante il ruolo delle donne in Italia sia ampiamente riconosciuto come fattore chiave per il progresso, il divario di genere nel mondo del lavoro resta ancora troppo alto rispetto alla media europea: in Italia è del 18,8% contro il 12,7% dell'Europa. Secondo il Censis, se l'Italia riuscisse a ridurre il divario di genere sul posto di lavoro del 25% entro il 2025, l'aumento delle donne attive (pari a oltre 300mila nuove occupate) produrrebbe una crescita stimata del Pil italiano di circa il 2%, pari a 33,6 miliardi di euro.
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