Economia

3/4 Le regole per il contratti co.co.co

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    Assunzioni nella Pa, istruzioni per l’uso

    Dal 1° gennaio l'opportunità per i lavoratori che gravitano da tempo nell'orbita della Pubblica amministrazione. Gli enti possono attingere dai fondi per il turn-over e per i lavori flessibili

    3/4 Le regole per il contratti co.co.co

    Anche i collaboratori coordinati e continuativi possono essere stabilizzati dalle Pa. La condizione essenziale è che abbiano maturato tre anni di anzianità presso lo stesso ente (tranne che per gli enti del servizio sanitario e della ricerca) nell’arco temporale compreso tra il 1° gennaio 2010 e il 31 dicembre 2017 e che questa attività si sia svolta in parte dopo il 28 agosto 2015, cioè dopo l’entrata in vigore della legge 124/2015, che ricordiamo essere la norma delega sulla cui base sono state riproposte ed ampliate le possibilità di stabilizzazione dei lavoratori precari. Questa possibilità non può in alcun modo essere estesa a coloro che hanno avuto con una pubblica amministrazione altri rapporti di lavoro autonomo, quali le collaborazioni occasionali e gli incarichi professionali o con partita Iva.

    I cococo, come anche i dipendenti a tempo determinato che non sono stati assunti con un concorso, possono essere stabilizzati attraverso un concorso e in nessun caso direttamente.

    Se le amministrazioni utilizzano come finanziamento le risorse destinate alle assunzioni a tempo indeterminato, devono riservare almeno la metà ad assunzioni tramite concorsi o comunque di soggetti esterni.

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