Economia

Mossa del Governo per il tavolo Ilva

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SIDERURGIA

Mossa del Governo per il tavolo Ilva

Un protocollo d’intesa che prevede rafforzamenti della fase esecutiva del decreto della presidenza del consiglio dei ministri del 29 settembre 2017, che ha dato il via libera al piano ambientale per l’Ilva, con l’obiettivo di accogliere le istanze degli enti locali. Il documento è stato inviato ieri sera dal ministro dello Sviluppo Carlo Calenda e del ministro per la coesione territoriale, Claudio De Vincenti, ed è indirizzato al presidente della Regione Puglia, al sindaco di Taranto e al presidente della Provincia di Taranto, oltre che ai sindaci del territorio. Per conoscenza il documento è stato inviato anche ai sindacati e a Confindustria.Una volta sottoscritto il protocollo, gli enti locali dovranno rinunciare ai ricorsi al Tar attualmente pendenti entro otto giorni, pena l’automatica risoluzione dell’accordo.

«Il protocollo - spiega su twitter il ministro Calenda - non può essere disatteso da nessuno. Impegna il Governo. Quando cambia il Governo non decadono gli atti compiuti dal precedente. Ma soprattutto gli impegni ambientali verranno recepiti nel contratto di cessione a Mittal e, dunque, saranno pienamente
vincolanti».

In particolare, secondo quanto dettaglia una nota del Mise, il documento «definisce una tempistica accelerata per la realizzazione di alcuni interventi di grande rilievo ambientale come la copertura dei parchi minerali e fossili, che consentirà di superare definitivamente il problema delle polveri entro il primo semestre del 2020, e la pavimentazione del parco loppa». Si prevede inoltre «un sistema di condivisione con Regione Puglia ed enti locali e di monitoraggio degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle aree esterne al perimetro dello stabilimento da realizzarsi da parte dell’amministrazione straordinaria». In tema di valutazione del danno sanitario «sono state individuate - spiega il Mise - modalità di esame congiunto, da parte dei firmatari del protocollo, del rapporto annuale realizzato da Arpa ed Asl competente»; prevista inoltre «la nomina di una commissione cui partecipano i Comuni dell’area per la definizione degli interventi di sostegno assistenziale e sociale per le famiglie disagiate delle aree di Taranto dei comuni limitrofi». Lo schema d’accordo tiene infine in considerazione «la problematica dei crediti residui vantati dalle imprese dell’indotto, attraverso il pagamento di tutto lo scaduto al 10 dicembre scorso e la ricerca di soluzioni per i crediti pregressi».

Con l’attuazione delle tempistiche e delle prescrizioni previste nel decreto del 29 settembre e nel protocollo d’intesa, precisa il Mise, «i principali interventi ambientali per Taranto saranno completati entro il 2020. Gli ulteriori interventi, previsti entro il 2023, riguarderanno impianti fermi».

Positivo il commento della Uil. «Occorre ritrovare la via della ponderazione e dare alla vicenda Ilva un epilogo positivo - spiega Rocco Palombella, segretario della Uilm -. Non si può più perdere tempo. Il sindaco di Taranto ed il governatore della Puglia si decidano a ritirare il ricorso contro il decreto della Presidenza del Consiglio sull’ambientalizzazione dell’Ilva». Per il sindacato «la proposta di protocollo sui temi ambientali relativi al gruppo Ilva costituisce un atto giuridicamente rilevante, utile a far ritirare alle istituzioni locali suddette il ricorso al Tar di Lecce contro il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri approvato il 29 settembre scorso». Il protocollo aggiuntivo al decreto «rappresenta il giusto punto di mediazione per poter assicurare un piano di
ambientalizzazione per il sito di Taranto idoneo, celere, efficace e, soprattutto, anticipatore rispetto ai tempi finora prefissati».

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