Un altro tassello per il “mosaico dell’alluminio”. Comincia a prendere forma lo scenario che riguarda il futuro dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, fabbrica sempre più vicino alla svizzera Sider Alloys. Ieri al ministero dello Sviluppo economico il primo incontro tra i rappresentanti dei sindacati nazionali, i dirigenti del gruppo svizzero e il delegato del Mise per affrontare lo stato della vertenza. O meglio delineare il percorso e gli accorgimenti da adottare sino all’approvazione del progetto di sviluppo e alla cessione dello smelter metallurgico all’azienda elvetica.
Primo ulteriore passo, la costituzione della cabina di regia che dovrà monitorare lo stato della vertenza e l’iter burocratico con appuntamenti fissati ogni 15 giorni, sino al 15 febbraio, data ultima per la cessione definitiva dello smelter metallurgico del Sulcis Iglesiente. Nel corso dell’incontro il gruppo svizzero ha confermato il progetto che prevede investimenti per 135-140 milioni di euro. Un piano che prevede risorse a fondo perduto per 8 milioni di euro, un finanziamento da 84 milioni a tasso agevolato da rimborsare in otto anni, 20 milioni messi sul piatto da Alcoa, e la parte rimanente da Sider Alloys che in una sorta di “fuori sacco” inserirebbe anche un laminatoio. Nel corso dell’incontro confermato anche il piano relativo all'inserimento dei lavoratori: 376 diretti e una settantina a contratto. Numero che potrebbe lievitare nel caso venisse riavviata “la fabbrica degli snodi” con una cinquantina di persone. Obiettivo è quello di riavviare la produzione di alluminio primario e vergelle raggiungendo la soglia delle 150mila tonnellate annue.
Quanto ai tempi, come annunciato dai rappresentanti di Sider Alloys, il tempo per la riaccensione delle celle, ferme da cinque anni, è stato stimato «in sei mesi, ma molto dipenderà dalla risposta dell’impianto». Il tempo per il riavvio dell’area elettrolisi è stato stimato in circa 12, 18 mesi. Sciolti i nodi della questione energetica, anche alla luce dell’approvazione del decreto sulle cosiddette “energivore”, per la prossima settimana dovrebbero essere in programma i primi incontri per l’accordo bilaterale con il fornitore di energia. Dall’azienda però pochi altri dettagli su altri aspetti che «saranno valutati una volta all’interno della fabbrica». Marco Bentivogli, della Fim nazionale, considerando l’incontro un ulteriore passo avanti, ricorda che «in questo periodo però sarà fondamentale mantenere tutto quello che è intorno all'accordo di programma, affinché tutti i soggetti: Regione, Enti Locali, gestore dell’energia facciano la loro parte, rispetto agli impegni e le autorizzazioni, a partire dall’Aia, che dal memorandum of understanding ad oggi si sono impegnati a garantire».
Prossimo incontro tra sindacati, Governo e Sider Alloys è fissato per il 29 gennaio.
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