È scoccata l’ora X per l’approdo di WeChat Pay in Italia. Secondo alcune indiscrezioni, la piattaforma di pagamento digitale più utilizzata in Cina, nelle prossime ore sarà attiva anche nel nostro Paese per tutti i turisti cinesi che vorranno utilizzarla in Italia. Dopo le prime voci circolate negli ultimi tre mesi, pare proprio che un accordo fra la holding cinese Tencent (proprietaria di WeChat) e alcuni partner italiani sia stato raggiunto, con il lancio previsto per la giornata di domani.
WeChat Pay è il servizio di pagamento abbinato a WeChat, l’applicazione di messaggistica istantanea più diffusa nel Paese del Dragone. Una sorta di WhatsApp, almeno in origine. Oggi, infatti, proprio grazie al servizio Pay, l’applicazione viene utilizzata in Cina per acquistare moltissimi servizi e fare acquisti su piattaforme di eCommerce. Con WeChat Pay, i cinesi pagano l’ingresso al cinema o a un concerto, le bollette come il ristorante, i capi d’abbigliamento, l’affitto, il biglietto del treno e tantissime altre cose. Un portafoglio digitale che sta facendo registrare tassi di crescita notevoli, anno su anno. Gli utenti che oggi in Cina usano quotidianamente l’applicazione di proprietà di Tencent sono circa un miliardo. E sono più di un milione le transazioni che passano attraverso WeChat Pay ogni minuto. I numeri, insomma, sono quelli di un fenomeno gigantesco.
Come detto, almeno per adesso l’arrivo di WeChat Pay in Italia è destinato esclusivamente ai turisti cinesi che visitano il nostro Paese (le stime divergono di molto: 1,5 milioni nel 2016 secondo il dato divulgato al forum Italia-Cina sul turismo dei giorni scorsi a Venezia, 2,7 milioni secondo Istat, appena 285mila secondo Banca d’Italia). Tuttavia, gli effetti potrebbero essere ben più grandi. Per utilizzare WeChat Pay, infatti, sarà necessario collegare l’applicazione ad un conto bancario cinese. E non è per niente escluso, allora, che i 280mila cinesi residenti in Italia (dato Istat aggiornato al primo gennaio 2017) possano agilmente trovare il modo di usare l’applicazione come portafoglio digitale.
Ai commercianti italiani basterà abilitare il circuito di WeChat Pay a quelli già usati (o in alternativa munirsi di un Pos ad hoc). La transazione è strutturata in modo che l’acquirente possa pagare in valuta cinese, mentre il venditore riceverà il corrispettivo in euro. E a giudicare dalle abitudini di consumo relative ai turisti cinesi in Italia, questa operazione potrebbe risultare molto interessante per alcuni settori come la moda, la ristorazione e l’alberghiero.
Va detto che i legami italo-cinesi marchiati WeChat Pay esistono già da tempo. Diverse aziende produttrici di Made in Italy hanno abilitato la piattaforma di pagamento per gli acquisti online in Cina. Fino ad arrivare all’accordo siglato da Coop nel maggio 2017, che di fatto ha portato la prima insegna della Gdo italiana sul mercato cinese. In quest’ultimo caso il filo conduttore è stato Digital Retex, azienda italiana specializzata in progetti di digital retail e partner di Tencent. E anche dietro l’arrivo di WeChat Pay in Italia c’è la società milanese. Già ad ottobre scorso, del resto, il direttore europeo di Tencent, Andrea Ghizzoni, e l’ad di Digital Retex, Fausto Caprini, avevano annunciato che un giorno la piattaforma sarebbe arrivata anche in Italia. Ora quel giorno è arrivato.
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