Un po’ amanti dei sapori esotici e del buon vino, un po’ appassionati delle nuove tecnologie che semplificano la vita - soprattutto in casa. Dove, a quanto pare, la tivù si guarda sempre meno. La fotografia degli italiani arriva come ogni anno dall’aggiornamento del “paniere” Istat, ovvero l’insieme dei prodotti presi i in esame dall’istituto nazionale di statistica per calcolare l’inflazione. E nel 2018, tra i 1.489 prodotti considerati, entrano novità come avocado e mango, ma anche vini liquorosi, lavasciuga e robot aspirapolvere. Escono invece dal paniere la telefonia pubblica, il canone rai e i lettori Mp4.
Ma la principale novità del 2018 per il paniere Istat è l’utilizzo dei prezzi registrati alle casse di supermercati e ipermercati mediante scannerizzazione dei codici a barre dei beni per la cura della casa e della persona provenienti dalla grande distribuzione organizzata del commercio al dettaglio. «Utilizzeremo milioni di dati - spiegano i tecnici - su singole transazioni. L’uso dello scanner non è marginale. È un cambiamento importante che apre alla produzione di statistiche derivate».
In tutto, salgono così a 1.489 i prodotti di base (erano 1.481 nel 2017) usati per il calcolo dell’inflazione, raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 404 aggregati. Nel complesso, le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare l’inflazione passano da 706.500 a oltre 4,5 milioni e provengono da una pluralità di fonti: 461mila raccolte sul territorio e 153mila direttamente dall'Istat; 3,8 milioni tramite scanner data; 63.700 provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del ministero dello Sviluppo.
© Riproduzione riservata