Economia

Brennero, patto europeo per promuovere la ferrovia

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Brennero, patto europeo per promuovere la ferrovia

Il futuro del trasporto merci attraverso il valico alpino del Brennero sarà nella ferrovia, che avrà il compito di riequilibrare il rapporto strada-ferro, oggi fortemente sbilanciato a favore della gomma (Tir). Ma non si aspetterà il 2027, quando verrà ultimato il nuovo tunnel ferroviario di base attualmente in costruzione tra Fortezza e Innsbruck, per celebrare uno spostamento completo delle merci dalla strada alla ferrovia. Italia, Austria e Germania «si impegnano fin da subito con azioni comuni», dice il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, per scoraggiare l’utilizzo della gomma rispetto al ferro.

Questo l’esito del vertice su Brennero e traffico merci che si è svolto, nel tardo pomeriggio di ieri, a Monaco di Baviera. Il meeting è stato convocato dal coordinatore del corridoio scandinavo-mediterraneo della Ue, Pat Cox e ha messo attorno a un tavolo i ministri dei Trasporti di Italia, Austria e Germania, nonché i presidenti delle Regioni coinvolte, ovvero Baviera, Tirolo, Alto Adige e Trentino. L’obiettivo è quello di trovare soluzioni sostenibili e di lungo periodo per il problema del traffico lungo l’asse del Brennero, dove le infrastrutture stradali sono ormai al limite delle proprie capacità. Con quasi 47 milioni di tonnellate di merce sugli oltre 160 milioni che varcano ogni anno i confini terrestri nazionali, il corridoio multimodale (strada + ferrovia) del Brennero già oggi rappresenta di gran lunga il più trafficato corridoio transalpino e, dunque, il principale elemento di connessione tra l’Italia e l’Europa. Tuttavia lo sbilanciamento a favore della strada è evidente, con 33,5 milioni di merce trasportata su gomma (71%) e 13,4 milioni su ferro (29%).

La Provincia di Bolzano, rappresentata dal presidente Arno Kompatscher, ha avanzato le sue proposte per sgravare il valico alpino dal traffico di transito. Al termine del vertice, sintetizza Kompatscher, è emersa la volontà comune di ricercare soluzioni di respiro europeo per risolvere la questione e in maniera particolare per incentivare il passaggio del traffico da gomma a rotaia. Durante il Brenner Meeting è stato deciso di dare vita a un gruppo di lavoro che valuterà nel dettaglio tutti gli aspetti legali, infrastrutturali ed economici, e che a maggio si ritroverà a Innsbruck per fare un nuovo punto della situazione. L’obiettivo è quello di partire entro la fine dell’anno con le prime misure concrete del pacchetto di interventi.

«Per assicurare una migliore qualità di vita ai residenti e per ridurre l’impatto dell’inquinamento sulla salute della popolazione e sull’ambiente - spiega Kompatscher - è necessario mettere in campo un mix di misure coordinate: il pedaggio di corridoio, l’armonizzazione dei sistemi ferroviari per rendere il trasporto su rotaia più attraente, l’istituzione di un punto di controllo dei mezzi pesanti al confine del Brennero per chi proviene da sud e il potenziamento dell’autostrada viaggiante RoLa». Nel breve periodo rimane «necessario - ribadisce il presidente della Provincia di Bolzano - intervenire in maniera incisiva per limitare sia il traffico di transito che il traffico deviato, ovvero quello attirato lungo il Brennero da tariffe e fattori di costo che rendono questo valico più conveniente rispetto agli altri dell’arco alpino». Il mondo industriale però si oppone vivacemente a qualsiasi tipo di misura che contempli, nello specifico, un aumento dei pedaggi per i soli Tir in transito al valico del Brennero.

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