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Dossier Un anno dopo la fine dei corsi lavora l’86% di diplomati Its

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    Dossier | N. 11 articoliRapporto Toscana

    Un anno dopo la fine dei corsi lavora l’86% di diplomati Its

    In Toscana si scommette sugli Istituti tecnici superiori (Its) e sulle lauree professionalizzanti, due canali di formazione alternativi con cui si punta a rispondere alle esigenze di un mercato del lavoro in continuo mutamento e a ridurre la disoccupazione giovanile.

    Dietro ai sette Its toscani (nati a partire dal 2015) ci sono altrettante Fondazioni, che riuniscono 235 partner tra imprese, università ed enti locali. I 36 corsi biennali gratuiti di queste scuole di alta tecnologia post diploma, che a novembre 2017 contavano 858 studenti (dati Miur-Indire), ruotano intorno a cinque aree tematiche: efficienza energetica, mobilità sostenibile, tecnologie della vita, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e nuove tecnologie per il made in Italy. Il tasso di occupazione dei diplomati Its a 12 mesi dalla fine del corso, pari in media all’86% (fonte Miur-Indire), indica che gli Istituti tecnici superiori toscani sono uno strumento prezioso per favorire l’accesso al mondo del lavoro. Nel caso dei diplomati della Made in Italy Tuscany Academy di Scandicci (Firenze), dedicata alla moda, il tasso di occupazione è «di oltre il 90%», sottolinea il presidente della Fondazione MITA Massimiliano Guerrini.

    La carta vincente degli Its è lo stretto legame con le imprese, fondamentale per tarare l’offerta didattica sulle esigenze del territorio: le docenze per almeno il 51% sono attribuite alle aziende e il 30% delle ore dei corsi è di tirocinio. L’assessore regionale alla Formazione, Cristina Grieco, conferma che la Regione Toscana vuole «rafforzare gli Its puntando su ambiti peculiari del territorio come la cantieristica e il marmo».

    Altra impostazione per le lauree professionalizzanti che debutteranno a settembre: a Firenze arriva il corso in trasformazioni avanzate per il settore legno, arredo ed edilizia, mentre Siena punterà sull’agribusiness. In questo caso il tratto distintivo è il partenariato di ordini e collegi professionali. Al termine dei tre anni di corso - due di teoria e uno “on the job” - si sarà abilitati a svolgere una professione.

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